Il Ministro degli Esteri greco Nikos Kotzias e i Ministri degli Esteri turco, serbo, ungherese e dell’Ex Repubblica Jugoslava della Macedonia si sono incontrati il 7 aprile per discutere della loro potenziale partecipazione al progetto russo di costruzione del nuovo gasdotto “Turkish Stream”. Stando al quotidiano greco Kathimerini l’obiettivo era di dichiarare congiuntamente l’interesse nel progetto annunciato dal Presidente russo Vladimir Putin lo scorso dicembre, ad Ankara, progetto pensato per sostituire il gasdotto “South Stream” che avrebbe dovuto attraversare la Bulgaria, ma è stato arrestato dalla Commissione Europea.

Kotzias ha successivamente raggiunto il Primo Ministro greco Alexis Tsipras a Mosca, ove stanno discutendo insieme a Putin dei propri legami economici e delle sanzioni dell’UE ai danni della Russia. Stando a quanto ha riferito nei giorni scorsi il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov, “I rapporti tra Mosca e l’UE verranno discussi alla luce della politica delle sanzioni di Bruxelles e dell’approccio alquanto freddo di Atene a tale politica”.

Nel frattempo, il Ministro per l’Energia Panagiotis Lafazanis, esprimendo un parere sulla sua recente visita a Mosca, ha detto che i risultati “potranno segnare una nuova epoca nei rapporti energetici, economici e politici di entrambe le nazioni”. Intervistato da I Avgi domenica scorsa, ha detto: “questo nuovo potenziale di speranza, diverrà realtà tramite alcuni accordi specifici non soltanto sul gasdotto russo ma anche su altre questioni… Credo che la visita di Alexis Tsipras a Mosca e il suo incontro con il Presidente russo Vladimir Putin costituirà un riferimento per gli sviluppi in questa direzione”.

Ha aggiunto che un accordo sul gasdotto russo segnerebbe “un nuovo capitolo nel miglioramento della cooperazione greco-russa […] e il gasdotto russo in Grecia potrà cambiare positivamente l’immagine e la forma politiche della nostra regione e dell’Europa”.

Ha detto inoltre che l’accordo greco-russo potrebbe anche aiutare la Grecia nei suoi negoziati con l’UE, in un momento in cui l’UE si rapporta con il nuovo governo greco con “incredibile pregiudizio”, come se la Grecia ne fosse una “semi-colonia”.

Le “istituzioni europee”, ha proseguito, continuano a incarnare la linea dura della CDU tedesca nei confronti della Grecia, esigendo “riforme” di piena austerità, mentre la stampa anglo-tedesca conduce una campagna affinché Tsipras liberi il Parlamento greco dell’ala sinistra di Syriza e la sostituisca con rappresentanti dell’opposizione!

L’economista Lyndon LaRouche ha affermato ieri che questa linea dura “farà affondare l’Europa, i suoi mercati di derivati finanziari e le sue banche fallite, non la Grecia. La Grecia ha bisogno di sviluppo economico, non di denaro, ed è questo punto al centro delle discussioni con i BRICS”.

“Il confronto definitivo è in arrivo, forse nei prossimi giorni”, ha aggiunto LaRouche, “e Putin sosterrà la Grecia. Non sappiamo esattamente quali misure prenderà, ma saranno sufficienti”.