Potrebbero salire a 70 le vittime dell’orrendo disastro ferroviario avvenuto in Grecia il 28 febbraio. Si tratta per lo più di studenti che tornavano all’università di Salonicco. Le cause dell’incidente vanno fatte risalire alla politica liberista radicale egemone nell’UE e nell’intero Occidente, che sono il rovescio della medaglia dello stesso “partito della guerra”, responsabile di portare il mondo verso una guerra nucleare.
Un membro a pieno titolo di questo partito di guerra è il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis (foto), che ha usato il proprio mandato per trasformare la Grecia in una testa di ponte anti-russa nel Mediterraneo orientale, completa di basi navali e logistiche statunitensi. Mentre attuava politiche di austerità micidiali, Mitsotakis ha firmato contratti per miliardi di euro per forniture di difesa che, secondo fonti militari greche, non sono necessarie. Già nel 2005, durante il suo primo mandato da parlamentare, condusse una campagna per la privatizzazione delle ferrovie greche.
Nel 2010, dopo la modernizzazione delle ferrovie, la Grecia disponeva di un sistema di segnalazione funzionante che avrebbe reso impossibile un simile incidente. Poi arrivò la cosiddetta crisi del debito greco (in realtà una conseguenza della crisi finanziaria occidentale del 2008), che mise il paese sotto il controllo della “Troika” dei creditori: Commissione Europea, Banca Centrale Europea e Fondo Monetario Internazionale. Le brutali riforme economiche e le privatizzazioni imposte hanno ridotto l’economia greca di un terzo, con un attacco frontale al settore pubblico, in particolare alla sanità e alle ferrovie. A partire dal 2012, le ferrovie pubbliche hanno subito una drastica riduzione del personale, per prepararsi allo spezzatino e alla privatizzazione. Il numero di dipendenti è stato ridotto da circa 6000 a soli 800, e nella manutenzione del sistema di segnalazione da 300 tecnici a 30! Nel 2014 il sistema aveva cessato di esistere.
Un contratto firmato nel 2016 per l’installazione di sistemi europei per il controllo dei treni da parte di due società private, tra cui Alstom, non è mai stato pienamente attuato a causa di evidenti irregolarità. Ciononostante, quando Trenitalia acquistò l’allora TrainOSE, oggi Hellenic Train, è difficile che non sapesse che la linea era una trappola mortale.
Noi però rileviamo che nell’UE nessuno è al sicuro. Lo stesso giorno dell’incidente ferroviario in Grecia, i lavoratori delle ferrovie, i membri del Parlamento europeo e i sindacalisti hanno manifestato a Bruxelles contro il tentativo della Commissione di rivedere la legge sulle privatizzazioni del 2016, che consente agli Stati membri di assegnare i contratti di servizio ferroviario e stradale ai propri operatori attraverso gare d’appalto. La revisione renderebbe di fatto la gara d’appalto la norma ed è anche formulata in modo tale da autorizzare la Commissione ad introdurre modifiche senza informare il Parlamento europeo o il Consiglio europeo.
La Federazione europea dei lavoratori dei trasporti (ETF) ha denunciato la proposta, dichiarando che ulteriori privatizzazioni porteranno a “condizioni di lavoro più scadenti, meno personale e biglietti più costosi” e vanificheranno lo scopo del trasporto pubblico di servire l’interesse comune e rendere i trasporti accessibili a tutti. L’ETF avverte che il settore soffre di una carenza di addetti e che sta diventando sempre più difficile trovare persone disposte a lavorare nei trasporti. Eppure, “la Commissione europea continua ad ignorare la voce dei lavoratori che operano in questo settore”.