In seguito al lungo articolo pubblicato il 29 marzo dal New York Times, intitolato “The Partnership: The Secret History of the War in Ukraine”, anche il Times di Londra ha pubblicato un proprio articolo, focalizzandosi sul ruolo britannico nelle operazioni militari. Quest’ultimo chiarisce come le forze armate britanniche — dal Ministero della Difesa ai vari rami dell’intelligence — siano state coinvolte a tutti i livelli nel conflitto “Ucraina-Russia” subito dopo (e quindi anche prima) l’inizio dell’operazione militare speciale di Mosca. Il titolo dell’articolo è infatti: “La storia non raccontata del ruolo cruciale dei capi militari britannici in Ucraina”. Tutti questi dettagli, ora riportati dai principali media mainstream anglo-americani, confermano che l’operazione militare russa non è stata affatto “non provocata” e che, fin dall’inizio, si è trattato in realtà di una guerra tra la NATO e Mosca.
Il paragrafo cruciale dell’articolo del Times di Londra sottolinea che, sebbene “il sostegno incrollabile del Regno Unito al suo alleato dell’Europa orientale non sia mai stato un segreto, l’entità del suo coinvolgimento e della sua influenza… è rimasta in gran parte nascosta. Fino ad ora. A porte chiuse, gli ucraini si riferiscono ai capi militari britannici come al ‘cervello’ della coalizione anti-Putin, composta da Stati Uniti, Regno Unito e decine di altre nazioni affini. Noto per il coraggio dimostrato nel dispiegare truppe all’interno del paese quando nessun altro lo avrebbe fatto, il ruolo del Regno Unito nella guerra è molto più profondo di quanto molti osservatori possano immaginare.”
Il Times potrebbe essere stato spinto a rivelare questa “verità nascosta” dopo la pubblicazione, su Al Mayadeen (2 aprile), di un articolo del giornalista Kit Klarenberg (foto), che commentava l’inchiesta del New York Times (“È ufficiale: il conflitto in Ucraina è una guerra per procura britannica”). Secondo Klarenberg, i passaggi più sorprendenti dell’indagine del quotidiano newyorkese “mettono in luce il ruolo centrale di Londra nell’influenzare e gestire le azioni e la strategia ucraine — e, per estensione, anche quelle degli Stati Uniti — nel conflitto.” L’unica conclusione possibile, scrive, è che “la ‘guerra per procura’ sia di ideazione e progettazione britannica. Se un riavvicinamento tra Mosca e Washington dovesse avere successo, rappresenterebbe il più spettacolare fallimento, fino ad oggi, del piano britannico concertato nel dopoguerra per sfruttare la potenza militare e la ricchezza americana a proprio vantaggio.”