Mentre i dati di maggio mostrano un’ulteriore contrazione della produzione industriale delle maggiori economie dell’UE, il vertice NATO del 9-11 luglio a Washington ha reso noto l’“Industrial Capacity Expansion Pledge”, che prevede misure per integrare tutti gli impianti di produzione militare e di armamenti dei diversi Paesi membri della NATO in un’unica attività coordinata (https://www.nato.int/cps/en/natohq/official_texts_227504.htm).
Questo “impegno” implica un passo da gigante verso un accumulo bellico di tipo schachtiano da parte delle nazioni occidentali, realizzato nell’ambito dei piani della NATO di diventare un’istituzione sovranazionale per la guerra permanente contro la Russia, la Cina e il Sud globale, e di imporre una politica economica di tipo fascista.
Il documento della NATO per l’espansione della capacità industriale sostiene che sarà sfruttato “il ruolo dell’Alleanza come convocatore, decisore di standard, decisore e aggregatore di requisiti e facilitatore delle consegne per espandere la capacità industriale della difesa”. A tal fine, i firmatari si impegnano a “rafforzare l’industria della difesa di tutta l’Alleanza”, ad aumentare la produzione militare, a ridurre “gli ostacoli al commercio e agli investimenti nel settore della difesa” e a fornire molti contratti a quest’ultima.
L’impegno è anche quello di ridurre “le restrizioni al finanziamento” di tali investimenti, presumibilmente tagliando le spese sociali e l’economia reale. E anche se ogni nazione potrà seguire il proprio piano nazionale, questi piani saranno condivisi, coordinati e, presumibilmente, vagliati dalla NATO.
Il documento proclama più volte la necessità di sostenere l’Ucraina, ma dovrebbe essere chiaro che, anche se questo Paese si dissolvesse in macerie (cosa che il piano di guerra della NATO garantirà), l’obiettivo è quello di un’escalation di guerra contro la Russia e la Cina.
Questo grande piano si scontrerà con un grosso ostacolo: tutti i Paesi membri della NATO sono al verde e a molti di loro è vietato per legge indebitarsi (regole di bilancio dell’UE). Per risolvere il problema, si discute di varie forme moderne di schemi schachtiani per finanziare il riarmo fuori bilancio, attraverso emissioni di Eurobond o “fondi speciali” (come in Germania). La creazione di un commissario europeo per la Difesa dovrebbe aiutare a realizzare questo lavoro di razionalizzazione. Come ha dimostrato l’economia di guerra nazista, nel breve termine sembra che funzioni, ma alla fine consuma la linfa vitale del proprio popolo e di quello di altre nazioni. (Nella foto Hjalmar Schacht durante il processo di Norimberga)