L’ambasciatore Leonidas Chrysantopoulos, ex segretario generale dell’Organizzazione di Cooperazione Economica del Mar Nero, ha deciso di rendere pubblico un suo ricorso alla Commissione Europea per risarcimento danni a seguito del taglio del 60% della pensione come parte della politica di austerità imposta dalla Troika alla Grecia.

Come ha spiegato a Movisol, per Chrysantopoulos si tratta non tanto del valore monetario, in sé pur notevole, ma di una questione di principio, perché la Commissione non si è nemmeno degnata di rispondergli. Ecco il testo della dichiarazione dell’ambasciatore, pubblicata contemporaneamente su diverse testate europee.

“Il 12 gennaio 2019 ho invocato l’articolo 41.3 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’UE. Quest’articolo recita: “Ogni individuo ha diritto al risarcimento da parte della Comunità dei danni cagionati dalle sue istituzioni o dai suoi agenti nell’esercizio delle loro funzioni conformemente ai principi generali comuni agli ordinamenti degli Stati membri.” La mia supplica era allegata ad una lettera indirizzata al Presidente della Commissione Europea Jean Claude Juncker, la cui ricezione è stata confermata dalla Commissione il 17 gennaio.

Il 23 febbraio ho spedito un’e-mail a Michael Shotter, membro dello staff del Presidente e responsabile per la Carta dei Diritti Fondamentali, con la corrispondenza indirizzata al signor Juncker, chiedendo una risposta. Fino ad oggi non ne ho ricevuto alcuna. Va ricordato che l’Art. 17 del Trattato UE afferma che la Commissione deve assicurare l’applicazione dei Trattati. Qui l’UE impedisce a un cittadino UE di esercitare i diritti sanciti dal Trattati semplicemente ignorandolo.

E’ una vergogna che la Commissione non risponde a lettere ufficiali spedite da cittadini EU e viola i Trattati che essa stessa è tenuta ad applicare. Perciò l’ascesa del populismo nell’UE è principalmente il risultato della violazione dei Trattati dalla stessa UE.

(…)

Leonidas Chrysantopoulos