I capi di stato e di governo dell’UE si sono affrettati a firmare un accordo parziale di associazione con il Primo Ministro ad interim ucraino Arsenij Yatseniuk, anche se questi ha preso il potere con un golpe incostituzionale eseguito da truppe d’assalto, ha tre ministri neonazisti nel governo ed il capo del Consiglio di Sicurezza è un co-fondatore del Partito Nazionalsocialista. Allo stesso tempo, i leader dell’UE hanno deciso sanzioni contro la Russia con il pretesto che la Russia abbia violato il diritto internazionale in Crimea.

I portavoce della NATO emettono forti moniti quotidiani dicendosi “preoccupati” per le manovre militari russe in territorio russo, ma sostengono che invece sia perfettamente normale che gli Stati Uniti e la NATO lancino un massiccio riarmo in Europa orientale, in particolare nei paesi baltici ed in Polonia.

Nel 1990 i leader occidentali promisero solennemente, in cambio dell’adesione alla NATO della Germania riunificata, che tale alleanza militare non avrebbe mai tentato un’espansione ad est. Oggi, la NATO sta di fatto integrando l’Ucraina nelle sue strutture, e l’ha già fatto con altri 12 ex membri del Patto di Varsavia. Eppure è la Russia di Putin, non l’Occidente, a venire presentata come l’orca imperiale.

I leader UE, per non parlare di Washington, hanno proclamato che la neve è nera, gettando le basi per quella che potrebbe essere una guerra mondiale termonucleare.

Come abbiamo sottolineato più volte, la spinta verso la guerra viene dal collasso del sistema finanziario transatlantico. Mentre la City di Londra e Wall Street sono destinate al collasso, la fazione dell’Impero a cui si rifanno considera la crescita economica in Russia e Cina una tremenda minaccia per il suo sistema. Come ha scritto Helga Zepp-LaRouche in un articolo del 22 marzo, si tratta del “vecchio impulso geopolitico” dello stratega britannico Halford Mackinder, secondo il quale il dominio sul “cuore dell’Eurasia” deciderà il destino del mondo. Questa linea di pensiero fu la causa principale della prima guerra mondiale, orchestrata dall’Impero britannico per impedire la cooperazione economica tra Germania e Russia che minacciava il potere di Londra.

Nello stesso modo, prosegue la signora LaRouche, l’oligarchia finanziaria usò Hitler per portare alla guerra tra Berlino e Mosca.

Non si può comprendere la situazione strategica attuale, spiega, senza comprendere questo concetto di impero. Oggi ciò che l’impero teme sono “gli intensi rapporti economici” tra Germania, Russia e Cina. “E le sanzioni economiche sono il modo migliore per distruggere tale cooperazione a detrimento di entrambe le parti”.

Dunque, la questione esistenziale per la Germania “è se abbiamo appreso le lezioni della storia, o se permetteremo per la terza volta di diventare vittime della geopolitica dell’Impero britannico”.

La signora LaRouche conclude l’articolo con un appello ai rappresentanti dell’industria, delle istituzioni sociali ed altri affinché promuovano un’alternativa, basata sulla creazione “di un sistema creditizio per la costruzione del Ponte Terrestre Eurasiatico e Mondiale che implica la cooperazione per gli interessi comuni del genere umano”. Resta la domanda: “Siamo abbastanza intelligenti da scegliere questa alternativa?”