I soldi dei contribuenti europei che sono andati al cosiddetto “salvataggio della Grecia” nel 2010 e nel 2012 in realtà sono finiti direttamente nelle casse delle principali banche della City di Londra, di Wall Street ed europee, stando a uno studio accademico ripreso dal quotidiano economico tedesco Handelsblattil 4 maggio. Quei due primi salvataggi della Grecia ammontavano a 216 miliardi di Euro.

Lo studio, durato due anni, è stato condotto dalla European School of Management and Technology (ESMT) a Berlino. I suoi risultati confermano le dichiarazioni della Commissione Parlamentare greca sul Debito durante la crisi del 2015, che dichiarò il debito greco “illegale, illegittimo e detestabile.” Il nuovo studio, stando a Handelsblatt, è giunto alla conclusione che “meno del 5% dei 215,9 miliardi di Euro ricevuti dalla Grecia nell’ambito dei due primi programmi di salvataggio sono entrati veramente nelle casse dello stato.

“Il resto è stato usato per pagare vecchi debiti, pagamenti di interessi e per ricapitalizzare le banche greche…. solo 9,7 miliardi di Euro della somma totale sono andati al bilancio del governo, mentre 86,9 miliardi sono stati usati per pagare i debiti e 52,3 miliardi per pagare gli interessi.”

Inoltre, “un totale di 37.3 miliardi di aiuti è stato usato per salvare le banche greche” nel 2013. Da allora quelle banche hanno perso quasi il 98% del loro valore di mercato”. Il presidente dell’ESMT Jörg Rocholl ha dichiarato a Handelsblatt: “Gli aiuti sono andati in primo luogo e soprattutto a salvare le banche europee. I contribuenti europei hanno salvato gli investitori privati.”

La cosa peggiore è che i governi greci, in cambio di fondi che non hanno mai visto, sono stati costretti a imporre draconiani tagli al bilancio, che hanno aumentato il livello di povertà, strangolando ulteriormente l’economia ed incrementando il fardello del debito. Lo studio dell’ESMT è giunto proprio mentre l’odiata Troika era di nuovo ad Atene per imporre altri tagli alle pensioni ed aumenti delle tasse in cambio di nuovo credito, su richiesta dei creditori internazionali.

Perfino il FMI ha dichiarato nuovamente che l’accordo tra UE e Grecia non funzionerà, in quanto impone un surplus primario del 3,5%, che non è stato raggiunto da nessun paese europeo, nemmeno dal primo della classe, la Germania. Pur chiedendo altra austerità, l’FMI propone anche una sforbiciata al debito greco.

Ma non è questa la soluzione. La vera soluzione sta nello stabilire quale sia il debito da usura ed illegittimo, e cancellarlo, e quale sia invece legittimo per tutelare lo stato sociale e l’economia reale. Questo potrà essere fatto nell’ambito di un sistema bancario a doppio sportello, in base ai criteri della legge Glass-Steagall originale adottata nel 1933 negli Stati Uniti col Presidente Franklin Delano Roosevelt.