Parlando alla conferenza dello Studio Ambrosetti a Cernobbio, il 14 marzo, il ministro delle Finanze Greco Yanis Varoufakis ha dichiarato che invece del Quantitative Easing (QE) per la speculazione, sono necessari gli investimenti produttivi.

“Il QE è intorno a noi e l’ottimismo è nell’aria” ha detto Varoufakis. “A rischio di sembrare un guastafeste… trovo difficile comprendere come allargare la base monetaria nella nostra unione monetaria frammentata e frammentante possa tradursi in un aumento sostanziale degli investimenti produttivi”. Varoufakis ha ricordato ciò che abbiamo scritto spesso, che questo non farà che alimentare la bolla speculativa a livello internazionale.
Invece del QE, ha proposto che la Banca Europa per gli Investimenti venga utilizzata per un tipo diverso di QE. La BEI potrebbe chiedere ai governi “di guidare un programma per una ripresa degli investimenti, che vorrei chiamare il Piano Merkel. Immaginiamo che venga finanziato al 100% da titoli emessi dalla BEI con la BCE che opera sui mercati secondari, pronta ad acquistare titoli BEI. Questo risolverebbe i problemi operativi della BCE, perché improvvisamente, acquisterebbe solo titoli da tripla A, senza preoccuparsi dei vari titoli sovrani e al contempo, grazie al rilancio degli investimenti, eviterebbe i problemi che ho menzionato, che il QE ha avuto altrove e che avrà sempre di più in Europa con prezzi dei titoli inflazionati”.

Quindi la BEI, dal suo punto di vista, potrebbe fungere da veicolo per un “New Deal” per l’Europa che vedrebbe massicci investimenti in progetti infrastrutturali su vasta scala, ed il finanziamento alle piccole e medie imprese per dare posti di lavoro produttivi a chi è disoccupato.