Il nuovo anno si apre all’insegna di non pochi auspici di ottimismo. La dinamica delle iniziative cinesi “Nuova Via della Seta” e “One Belt, One Road” promette sempre più di diventare la forza determinante nel mondo, favorendo un nuovo ordine che possa eliminare la povertà e il sottosviluppo e rafforzare la cooperazione, contro il tentativo di imporre un mondo unipolare.

Due appuntamenti in Cina, uno sulla Belt and Road Initiative (BRI) e l’altro dei BRICS (nella foto, il recente incontro dei BRICS ai margini del G20 in Cina), offriranno l’occasione di consolidare tale dinamica.

Oltre cento Paesi e organizzazioni internazionali hanno espresso l’intenzione di aderire alla BRI, e quaranta di essi hanno già firmato accordi di cooperazione. La Cina ha già compiuto grandi progressi nel miglioramento della connettività ferroviaria e stradale con i Paesi confinanti e con l’Europa centrale, e la lista dei lavori da completare o avviare nel 2017 è ancora più impressionante. La Banca Asiatica per le Infrastrutture e il New Silk Road Fund dispongono congiuntamente di un capitale di 140 miliardi di dollari per finanziare le infrastrutture.

In un Libro Bianco sul programma spaziale, appena pubblicato, il governo cinese offre tra l’altro di estendere il suo sistema di navigazione satellitare a tutti i Paesi lungo la Belt and Road.

Intanto, il 29 dicembre l’ingegneria cinese ha battuto un altro primato inaugurando il ponte più alto del mondo che collega la città di Xuanwei nello Uunnan a Liupanshui nello Guizhou, riducendo i tempi di viaggio da cinque a due ore. Il ponte è lungo 1,34 km ed è sospeso su una gola ad un’altezza di 565 metri.

L’altro fattore di trasformazione della situazione strategica è stato l’intervento militare russo in Siria, che ha permesso l’avvio dei negoziati di pace e lascia intravedere la sconfitta finale del terrorismo e la fine delle guerre per i “cambiamenti di regime”. Ora bisogna già pensare alla ricostruzione e lo Schiller Institute ha già tracciato le linee per un programma di sviluppo per tutta la regione mediorientale.

Se Trump trasformerà le parole in fatti, assisteremo all’inizio di una cooperazione tra gli Stati Uniti d’America e la Russia. Trump ha anche promesso di investire mille miliardi di dollari nella modernizzazione delle infrastrutture americane e nella creazione di posti di lavoro. Qui c’è l’opportunità di cooperare con la Cina.