Alcuni dei leader politici invitati a Davos hanno aggirato i temi della conferenza, affrontando problemi reali. Tra questi ha destato sensazione l’intervento del Presidente russo Vladimir Putin, che ha citato coloro che “paragonano l’attuare situazione agli anni Trenta”, quando “l’incapacità e la non volontà di trovare soluzioni sostanziali ai problemi (…) condusse alla catastrofe della seconda guerra mondiale”. Pur sperando che un nuovo conflitto sia impossibile, Putin ha infatti ammonito che “la situazione potrebbe prendere una svolta inaspettata e incontrollabile”, in particolare se ci dovesse essere “un crollo formidabile dello sviluppo globale” che porti “ad una guerra di tutti contro tutti”.
Putin ha proseguito identificando tre importanti sfide per la comunità internazionale, che i leader europei farebbero bene a riconoscere.
In primo luogo c’è la questione della disparità dei redditi. Mentre paesi come Cina e Russia hanno ridotto la povertà negli ultimi anni, questa è aumentata negli Stati Uniti e in altri paesi sviluppati, dove “i redditi reali di oltre la metà della popolazione non sono cresciuti”, mentre i costi per l’istruzione e per la sanità sono triplicati e dove solo l’un per cento della popolazione super-ricca ha continuato ad arricchirsi.
In secondo luogo c’è lo strapotere dei giganti del Tech che “di fatto rivaleggiano con gli stati” in alcune aree, minacciano “di sostituirsi alle istituzioni democratiche e di usurpare o restringere essenzialmente il diritto naturale dei popoli di decidere da sé come vivere, che cosa scegliere e quale posizione esprimere liberamente”.
In terzo luogo c’è la questione dei rapporti internazionali. A causa dei problemi interni, i governi fanno sempre più ricorso ad immagini del nemico all’interno e all’esterno, con azioni sempre più aggressive come sanzioni, guerra commerciale e restrizioni. “Giocare così senza regole aumenta il rischio di uso unilaterale della forza”.
Per quanto riguarda i temi “verdi” della conferenza, essi non sono una priorità per Putin, il cui intervento completo può essere letto sul sito del Cremlino: http://en.kremlin.ru/events/president/news/64938