Con queste eloquenti parole, il Presidente Obama ha interrotto bruscamente la sua ultima conferenza stampa del 2015, lasciando a bocca aperta i giornalisti presenti, che non hanno potuto porre domande sulla guerra contro il terrorismo, il ruolo della Turchia nella vendita di petrolio dell’ISIS, e il crollo delle borse. Aveva esordito annunciando che il suo briefing “non è l’avvenimento più importante di oggi alla Casa Bianca.” Molto più importante, secondo il Presidente, era la proiezione della nuova puntata della saga Guerre Stellari.

Il suo portavoce Josh Earnest è comparso poco dopo per il suo briefing quotidiano alla stampa addirittura accompagnato da due personaggi del film. Queste trovate confermano il livello di degrado psichico di Obama, sottolineato recentemente da giornalisti ex obamiani come Richard Cohen e Dana Milbank, che hanno sottolineato il fatto che ultimamente le apparizione pubbliche del Presidente sono all’insegna della confusione e del disorientamento.

Ciò avviene nel momento in cui diventano evidenti le fratture all’interno del gruppo più stretto di consiglieri del Presidente, come evidenzia il sostegno annunciato dal Segretario di Stato Kerry alla risoluzione 2254 del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, che dà l’imprimatur al processo di Vienna per porre fine alla guerra civile in Siria. Mentre la risoluzione non chiede il cambiamento di regime a Damasco, durante la conferenza stampa menzionata sopra Obama ha chiesto nuovamente che Assad se ne vada perché possa finire la guerra civile – mentre Kerry aveva detto esplicitamente che ogni decisione spetterà al popolo siriano.

Un altro colpo all’immagine di Obama come leader affidabile è la pubblicazione del libro Power Wars (guerre di potere), del giornalista del New York Times Charlie Savage. Il libro sfata la tesi secondo cui Obama, una volta eletto, avrebbe voluto smontare il sistema da stato di polizia costruito da George W. Bush, ma fu poi ostacolato dall’opposizione repubblicana. Savage documenta il fatto che Obama non avesse alcuna intenzione di ribaltare la politica esistente, ad esempio la sorveglianza senza mandato, la detenzione illimitata dei sospetti di terrorismo o le uccisioni coi droni. Anzi, il team legale di Obama si è superato nello sforzo di giustificare la stessa politica anticostituzionale. L’analisi di Savage conferma che fin dall’inizio Obama era deciso a proseguire la politica della finta “guerra al terrorismo ” del regime di Bush e Cheney.

Quanto alla sua competenza come leader militare, l’affermazione di Obama “sconfiggeremo l’ISIS” è stata messa in dubbio dal Generale Michael Flynn, ex direttore della Defense Intelligence Agency (DIA). Flynn ha dichiarato a Fox News il 18 dicembre che Obama ha mentito ripetutamente al popolo americano sulla minaccia posta dall’ISIS in quanto tale minaccia non si conformava alla sua “versione politica” secondo cui i terroristi sarebbero stati “in fuga”.

Non sorprende quindi che il Presidente, invece di rispondere alle domande della stampa, abbia preferito svignarsela nel mondo fittizio di Luke Skywalker e l’R2D2.