Partecipando ad una manifestazione elettorale di Summer Shields a San Francisco il 29 ottobre, Lyndon LaRouche ha fatto precedere le sue riflessioni sul tema della cooperazione trans-pacifica da un avvertimento su due pericoli simultanei. “Non voglio spaventarvi ma allertarvi e darvi un senso di ciò a cui dobbiamo pensare. Siamo ad un punto in cui l’intero sistema mondiale, ma specialmente quello transatlantico, è sull’orlo di un tracollo generale e anche di un pericolo di guerra mondiale. Queste due minacce sono immediate. Possono essere scongiurate se gli Stati Uniti cacciano il Presidente Obama dalla Casa Bianca, probabilmente sulla base del 25mo Emendamento, Sezione 4”. Si tratta delle disposizioni costituzionali per destituire il Presidente in carica in caso di incapacità.

LaRouche ha spiegato che la guerra in Libia e l’esecuzione di Gheddafi hanno messo in moto un processo che potrebbe rapidamente condurre ad un conflitto mondiale in una dinamica come quella dettata dalla crisi da collasso economico mondiale. Stavolta, però, contrariamente alle prime due guerre mondiali, c’è un cambiamento. Il ruolo svolto all’epoca dalla crisi nei Balcani e in Europa Centrale è ora rivestito dal Medio Oriente e dai suoi molteplici conflitti.

Se scoppiasse la guerra ora, ha detto LaRouche, a causa della disintegrazione irrimediabile del sistema monetario-finanziario, essa sarebbe probabilmente innescata da incidenti nell’area mediorientale allargata, che comprende la Libia e il Mediterraneo e abbraccia il Pakistan e l’Afghanistan nel Sud Est asiatico. Questo è il centro della “nuova guerra dei Balcani”.

La soluzione, ha reiterato LaRouche, dovrebbe partire con la rimozione di Obama e il varo di una nuova legge Glass-Steagall.