Gli sviluppi degli ultimi dieci giorni indicano che gli Stati Uniti forse stanno rispondendo all’appello lanciato da Lyndon ed Helga Zepp-LaRouche tre anni fa, ripetuto con maggiore intensità dopo l’elezione di Donald Trump alla Casa Bianca, affinché gli Stati Uniti accettino l’offerta della Cina di entrare a far parte della Nuova Via della Seta.
Il Presidente Trump e il Consigliere di Stato cinese Yang Jiechi si sono incontrati alla Casa Bianca il 22 giugno, e a conclusione dell’incontro Yang ha dichiarato, stando a un comunicato del Ministero degli Esteri di Pechino, che il Presidente americano è disposto a cooperare con la Cina su progetti collegati alla sua iniziativa Belt and Road.

Se si materializzerà, tale cooperazione cambierà il gioco a livello internazionale, offrendo enormi possibilità di ribaltare il processo di declino delle infrastrutture negli Stati Uniti e per varare progetti congiunti in altri Paesi.
Inoltre Trump ha detto a Yang di essere ansioso di incontrare il Presidente Xi Jinping ai margini del vertice G20 ad Amburgo il 7-8 luglio, dopo l’ottimo incontro che ha avuto con lui a Mar-a-Lago, in Florida, lo scorso aprile.
Yang era a Washington per il “Dialogo Diplomatico e di Sicurezza”, assieme al Segretario di Stato Rex Tillerson e al Ministro della Difesa James Mattis e le loro controparti cinesi. Sia Tillerson che Mattis si sono detti soddisfatti dei progressi fatti durante i colloqui.

Nella stessa settimana si sono tenuti due importanti incontri a Pechino e San Francisco. A San Francisco, duecento funzionari di governo e imprenditori cinesi e americani si sono riuniti per il “Forum del 2017 sulla Cooperazione nei Trasporti tra Stati Uniti e Cina”, durante il quale il console generale cinese ha dichiarato che “La cooperazione tra Cina e Stati Uniti sul fronte delle infrastrutture è destinata a diventare il nuovo punto forte nel commercio tra i due Paesi”.

A Pechino, al Dialogo tra leader industriali cinesi e americani, è stato emesso un comunicato in cui le due parti “concordano che i due Paesi possono impegnarsi nella piena cooperazione nell’ambito della iniziativa Belt and Road”, su cui terranno una conferenze congiunta entro un anno.

Sull’altro fronte strategico, i rapporti con la Russia, Donald Trump e Vladimir Putin (nella foto) potrebbero incontrarsi di persona per la prima volta sempre ai margini del vertice G20 ad Amburgo il 7-8 luglio. Il senatore russo Alexander Pushkov ha dichiarato il 20 giugno che, se si terrà, questo incontro sarà il momento saliente di tutto il vertice. “Ecco perché è tanto atteso ovunque, da Tallin a Lisbona, da Pechino al Cairo”, ha detto.

È assodato che, più ancora della cooperazione economica tra Stati Uniti e Cina, la fazione transatlantica dell’Impero Britannico teme che la favola della Russia come il nemico mortale della democrazia (accusata perfino di aver manipolato i risultati elettorali nell’Occidente libero e democratico) possa essere smentita e sostituita da un rapporto di cooperazione per combattere il terrorismo internazionale e garantire la crescita.

Questo spiega il tentativo di Nikki Haley e dei britannici di ordire un altro finto attacco chimico in Siria per sabotare il vertice tra Putin e Trump ad Amburgo.