Come abbiamo sempre sostenuto, non c’è modo di comprendere ciò che sta accadendo ora a Gaza se non lo si inserisce nel contesto della dinamica dei BRICS, dei BRICS-Plus, dell’intero Sud globale che sta formando un nuovo sistema. Questa affermazione è ancora più valida, alla luce del crescente numero di rivelazioni secondo cui il governo israeliano era stato avvertito da più parti in anticipo dell’attacco di Hamas del 7 ottobre. Come ha affermato Helga Zepp-LaRouche in una discussione con i collaboratori il 4 dicembre, la tempistica dell’attacco, che ovviamente era in preparazione da molto tempo e che ha richiesto un’enorme quantità di missili, cemento, acciaio, eccetera, rafforza l’analisi che esso ha a che fare con la situazione globale.
Gli “avversari chiave” nella mente dei neocon sono principalmente la Russia e la Cina. La guerra è progettata per non perdere il controllo come potenza predominante, essendo gli Stati Uniti, come li definiscono loro, la “nazione indispensabile”. Comunque la si chiami, è il mondo unipolare, la dottrina Wolfowitz, che dice che Washington non dovrebbe mai permettere a una nazione o a un gruppo di nazioni di superare gli Stati Uniti militarmente, economicamente, politicamente o in altro modo. E ora che la Cina ha superato gli Stati Uniti dal punto di vista economico, che la Russia ha superato gli Stati Uniti dal punto di vista militare, gli USA stanno cercando di usare questa bomba a mano israeliana per invertire questi sviluppi.
Pertanto, non si guardi agli attori regionali per la soluzione: si guardi al teatro globale con tutte le equazioni in gioco: Gaza, Ucraina, la Russia, la Cina, il collasso economico dell’Occidente, il fallimento del salvataggio del sistema finanziario con la nuova bolla verde, la rivolta degli elettori e la pressione dell’opinione pubblica.