Il 21 febbraio Jacques Cheminade ha annunciato, in un’intervista alla radio RTL TV, che oltre 500 funzionari eletti hanno promesso per iscritto di presentare la sua candidatura alla Presidenza della Francia non appena riceveranno il modulo ufficiale per farlo, secondo le procedure previste dalla legge elettorale. I moduli sono stati spediti il 23 febbraio e devono essere compilati e inviati al Consiglio Costituzionale entro il 17 marzo.

Quasi tutti i media francesi hanno ripreso l’annuncio di Cheminade e alcuni di loro hanno ripreso anche dichiarazioni dello staff della sua campagna elettorale. Sembra tuttavia che Le Monde si atterrà alla sua assurda decisione delle presidenziali del 2012 di non menzionare Cheminade.

L’aver raggiunto la quota prevista dalla legge non mette tuttavia al sicuro la candidatura di Cheminade. Quest’anno, il Parlamento ha approvato una legge che rende più difficile la candidatura dei candidati minori. Ad esempio, ciascun funzionario eletto deve mandare il suo modulo personalmente per posta al Consiglio Costituzionale, mentre negli anni precedenti il candidato poteva farli raccogliere dal suo staff e inviarli tutti assieme entro la data di scadenza. In questo modo sapeva quante firme mancassero. Inoltre, il Consiglio Costituzionale pubblicherà i nomi di tutti i sindaci e di chi essi sostengono, invece di pubblicarne solo un campione, e quella lista verrà aggiornata due volte alla settimana, invece che alla fine della procedura. L’intenzione è quella di esercitare pressioni sui sindaci affinché non sostengano alcun candidato per timore di rappresaglie.

Anche se è fiducioso di farcela, Cheminade non vuole correre rischi e continua a sollecitare altre adesioni. Come ha dichiarato a LCI, il panorama politico è cambiato significativamente dall’inizio del 2016, quando sono giunte le prime firme. Infatti lo scandalo contro François Fillon e la conseguente risalita nei sondaggi del candidato filo-establishment Emmanuel Macron, hanno creato sfiducia nelle elezioni presidenziali.

Lo slogan della campagna di Cheminade, è “Liberiamoci dall’occupazione finanziaria”. L’articolo di RTL spiega che il suo bersaglio sono “la City di Londra, Wall Street e anche il Fondo Monetario Internazionale (vedi). Cheminade denuncia una ‘occupazione finanziaria’ che può essere spezzata creando ‘un nuovo sistema monetario internazionale'”. L’articolo parla del suo attacco alla “globalizzazione finanziaria” e del suo appello per la separazione bancaria, diversa dalla “finta legge” adottata all’inizio del mandato di François Hollande.

“L’UE come esiste oggi, in mano alle lobby e al potere finanziario della BCE, e sorda alle speranze della gente, non è una soluzione per Jacques Cheminade… Dobbiamo uscirne e costruire un’Europa delle Nazioni, al cuore della quale ci siano progetti comuni insieme ai sei membri fondatori più Spagna e Portogallo”.

L’articolo sottolinea il suo rifiuto dell’Euro e sostegno a un accordo valutario di tipo ECU, e la creazione di banche nazionali.

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