Il 12 novembre il Consiglio Regionale della Lombardia ha approvato all’unanimità la mozione n.126 per la separazione bancaria, presentata dal gruppo consiliare “Maroni presidente”.



Pubblichiamo di seguito il comunicato ufficiale del gruppo e il testo della mozione.

MOZIONE CONCERNENTE IL RITORNO AL GLASS-STEAGALL ACT: SEPARAZIONE TRA ATTIVITÀ BANCARIA TRADIZIONALE E ATTIVITÀ BANCARIA FINANZIARIA.

MILANO, 12 NOVEMBRE 2013 – Via libera dal Consiglio regionale lombardo alla mozione presentata dal gruppo consiliare “Maroni Presidente” per chiedere la separazione tra banche commerciali e banche d’investimento, ovvero il ritorno alla regolamentazione che negli Stati Uniti fu introdotta da Roosevelt con il Glass-Steagall Act e in Italia con la legge bancaria del 1936.

«Partendo dalla convinzione che questa crisi di carattere strutturale ha origine dal sistema finanziario e nel suo contrastato rapporto con l’economia reale – ha dichiarato il consigliere regionale Antonio Saggese, primo firmatario della mozione -, crediamo sia necessario valorizzare un modello di banca tradizionale, a vocazione regionale e cooperativa, che ponga in equilibrio imprese e famiglie, cosi da rilanciare l’economia reale. Per cercare di superare questa crisi oggi si interviene imponendo ai cittadini di pagare con più tasse, maggiore disoccupazione e meno servizi. In realtà ad essere malata è la nostra finanza: è su questo settore che andrebbero dunque indirizzare delle terapie di guarigione. Per questo motivo noi consiglieri della lista civica “Maroni Presidente” intendiamo fare tutto ciò che è nelle nostre possibilità per salvaguardare i risparmi dei cittadini lombardi, chiedendo la reintroduzione del Glass-Steagall Act, abolito nel 1999 da Clinton e superato in Italia con il Testo Unico del 1993, che aprì le porte alla “banca universale”, unendo l’attività tradizionale a quella finanziaria, anche di natura speculativa».

La mozione entra nel merito anche delle regole con cui i creditori di un istituto di credito dovranno intervenire sui costi di una crisi bancaria: «L’obiettivo – ha proseguito Saggese – è invitare il Parlamento Europeo, quale organo di rappresentanza democratica, la Bce e l’Ecofin a dirimere la questione Bail-in, affinché si escludano, dalle strategie di salvataggio delle banche, i depositi, anche se non garantiti dalle attuali regole del fondo di tutela del risparmio». «Il futuro dell’Europa – ha concluso Saggese – lo disegniamo affidando l’unica vera urgenza ad un politica di breve termine, ovvero quella di uscire in fretta dalla recessione e di eliminare il rischio che si possa trasferire sui cittadini il peso derivante da una attività che oggi necessita di essere regolamentata, eliminando ogni commistione tra l’attività di supporto all’economia reale e l’attività di speculazione finanziaria che all’economia reale non interessa».

«Questa mozione – ha aggiunto la consigliera regionale Carolina Toia (“Maroni Presidente”) – si pone l’obiettivo di salvaguardare i risparmi dei cittadini lombardi, proteggendoli da tutto ciò che succede nel regno della speculazione finanziaria. Purtroppo la crisi che stiamo affrontando è frutto di un processo lungo decenni, durante il quale sono state smantellate le norme protettive a favore dell’economia reale, con il risultato di trovarci in una situazione paradossale, nella quale le banche universali che perdono i soldi nella speculazione chiedono poi i salvataggi ai danni dei cittadini e delle imprese. Eliminiamo dunque le banche che ammazzano l’impresa e sosteniamo quelle che aiutano i nostri imprenditori. Noi consiglieri della lista civica “Maroni Presidente” siamo convinti che solo attraverso la separazione tra banche tradizionali e banche finanziarie, ovvero solo facendo in modo che le banche tornino a fare quello per cui sono nate, si possano realmente aiutare famiglie ed imprese ad uscire da questa crisi».

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PDF: 131112_Mozione_Saggese_Lombardia_Glass-Steagall