L’annuncio del presidente Trump di un immediato ritiro delle truppe americane dalla Siria e la riduzione delle truppe in Afghanistan ha suscitato una reazione ipocrita e isterica da parte del partito da sempre favorevole alla guerra, che include i “democratici” e i media cosiddetti “liberali”, oltre ai soliti neoconservatori. Trump sta realizzando quanto aveva promesso in campagna elettorale, vuole porre fine alle politiche di guerre per il ‘cambio di regime’, e consolidare la promessa di far emergere una nuova era nel sud-ovest asiatico, basata sul ripristino del principio della Pace di Westfalia (avvenuta nel 1648 e voluta dal Cardinale Jules Mazarin al fine di promuovere il principio di Sovranità degli stati nazionali, dopo due secoli di guerre di religione, orchestrate e finanziata dai veneziani del ‘Venetian Party’ alla corte della Corona Britannica, col piano della Riforma Protestante e Contro-riforma Cattolica, promuovendo ambo le fazioni allo stesso tempo.)

Allora perché questa isteria? Nel corso della videoconferenza di questa settimana, Helga Zepp LaRouche ci spiega il perché. Se Trump manterrà la sua promessa, e poi procederà ad una stretta collaborazione con Putin e Xi Jinping, sarà la fine della geopolitica britannica. Il fatto che ora stia agendo legittimato dalla sua stessa autorità in quanto presidente, ignorando il consiglio dei suoi potenziali controllori, sta aumentando ancor più l’isteria. Questo timore è stato segnalato in un articolo su Foreign Affairs all’inizio di quest’anno intitolato “La fine del Secolo Democratico”, cioè del liberale impero britannico. Il continuo disintegrarsi di molti dei governi transatlantici, dovuto alle rivolte dei loro popoli, come il voto sulla Brexit e il movimento dei gilet gialli che si diffonde a vista d’occhio a partire dalla Francia, dimostra il fallimento della politica strategica dei neoconservatori, rimasugli dei partiti nazisti sconfitti dagli ‘Alleati’ nella seconda guerra mondiale, e della loro politica economica neoliberista.

E mentre questi regimi vacillano, l’Iniziativa Belt-and-Road continua la sua corsa e acquista sempre più alleati, come Paul Kagame, Presidente del Ruanda. Il progresso del “modello di Singapore” nella penisola coreana esemplifica ulteriormente quale sia il potenziale per il prossimo anno con l’augurio di essere l’anno del trionfo del Nuovo Paradigma.

La videoconferenza della signora LaRouche fornisce quindi numerosi spunti di riflessione per questo weekend, mentre si avvicina la fine tumultuosa dell’anno.

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