Tra le superpotenze si registra una maggiore cooperazione, anche se chi segue i soliti media non se n’è accorto. Esaminiamo il risultato del viaggio a Soci del “falco” Segretario di Stato Mike Pompeo il 14 maggio, che ha sorpreso più di un osservatore. Pompeo ha detto ai giornalisti: “Il Presidente Trump ha chiarito che si aspetta un miglioramento dei rapporti tra i due Paesi [Russia e Stati Uniti]. Ciò arrecherà benefici per entrambi i popoli e penso che oggi i nostri colloqui siano stati un passo nella giusta direzione”.

Con ciò, il capo della diplomazia statunitense ha voluto far capire che egli stava rappresentando il Presidente e non sé stesso, come abbiamo indicato la scorsa settimana. Non si può dire che Pompeo e il consigliere per la Sicurezza John Bolton abbiano sempre fatto così; anzi. Pompeo ha inoltre dichiarato di ritenere “che vi siano interessi convergenti da cui partire e la cosa più importante è che il Presidente Trump vuole ardentemente farlo”.
Dal canto suo, Putin ha sottolineato che la Russia è pronta a ripristinare “rapporti a tutto campo” con gli Stati Uniti, come lo stesso Trump ha spesso indicato di desiderare. Il Ministro degli Esteri Sergei Lavrov ha confermato che egli e Pompeo hanno tenuto “una franca conversazione su molti temi”, tra cui il disarmo nucleare, l’Iran, la Corea del Nord, l’Afghanistan e il Venezuela. Lavrov ha anche dichiarato che se Trump chiederà un incontro ufficiale con Putin da tenersi al G20 in Giappone, “risponderemo positivamente”.

Lavrov si riferiva alle dichiarazioni nelle quali Trump, il giorno prima, aveva detto che avrebbe incontrato Xi e Putin, facendo capire che l’occasione sarebbe stata il G20. Una simile prospettiva di cooperazione strategica rimane l’incubo del partito della guerra transatlantico.

Ovviamente, la Cina fa parte della configurazione strategica necessaria per superare la geopolitica e sostituirla con la cooperazione “win-win”. Il giorno prima della visita di Pompeo, a Soci era arrivato il Ministro degli Esteri cinese Wang Yi, che avrebbe incontrato Putin e Lavrov per preparare la visita di stato del Presidente Xi Jinping. In quella occasione, Vladimir Putin ha elogiato lo stato dei rapporti tra Russia e Cina, rimarcando che la Belt and Road Initiative è “molto produttiva, interessante e significativa” e coerente con l’Unione Economica Eurasiatica.

Wang Yi ha non solo sottolineato gli eccellenti rapporti bilaterali tra Russia e Cina, ma anche l’importanza di inserire gli Stati Uniti in quella dinamica. Proponendo una cooperazione rafforzata “con altri Paesi, compresi gli Stati Uniti, sulla base del rispetto reciproco”, ha anche suggerito, secondo Xinhua, che Cina, Russia e America aumentino la cooperazione e contribuiscano assieme alla stabilità e allo sviluppo globali.