Il pericolo di una crisi commerciale tra Stati Uniti e Cina è stato sventato grazie all’incontro tra il Presidente americano Trump e il Vicepremier cinese Liu Hu il 17 maggio. Quest’ultimo era a Washington per colloqui dedicati alla riduzione dello squilibrio commerciale dopo che Trump aveva tolto le restrizioni al gigante informatico cinese ZTE. Trump è andato contro il suo team economico chiedendo una moratoria sulla misura che era stata proposta.

I colloqui commerciali tra la delegazione americana e quella cinese sono stati alquanto infuocati, con gli americani che chiedevano ai cinesi di ridurre quest’anno il loro surplus commerciale con gli Stati Uniti di 200 miliardi di dollari, una misura draconiana che avrebbe gravi ripercussioni sull’economia cinese se venisse applicata. Dopo le discussioni tra le delegazioni, Liu He ha incontrato personalmente Trump indicando ciò che è pronto a fare il governo cinese. Ha sottolineato che il buon rapporto di lavoro tra il Presidente Trump e il Presidente cinese Xi (nella foto) è stato determinante per giungere a un accordo.

In un comunicato rilasciato dopo l’incontro, si afferma che la Cina acquisterà più prodotti dagli Stati Uniti: non solo i prodotti agricoli che ha sempre acquistato, ma pure energia, forse anche nella forma delle discusse esportazioni di gas naturale liquefatto dall’Alaska. Il comunicato indica anche che la Cina acquisterà più beni e servizi industriali e sottolinea la “necessità di creare condizioni più favorevoli” al proposito. In realtà, i cinesi vorrebbero acquistare più alta tecnologia, ma non possono farlo per le rigide restrizioni che sono state loro imposte. Tali restrizioni saranno allentate in modo che la Cina possa acquistare i prodotti di cui ha bisogno? Il comunicato non è chiaro su questo. Una delegazione americana si recherà a Pechino per discutere i dettagli dell’accordo.

In un’intervista per CCTV dopo l’incontro, il Vicepremier Liu esprime soddisfazione per il suo incontro col Presidente Trump, ma indica anche che occorrerà tempo aggiuntivo per risolvere i problemi strutturali di fondo che sono alla base dello squilibrio commerciale.

Il Global Times ha parlato positivamente dell’accordo, scrivendo che esso “segue il principio win-win. Gli Stati Uniti avranno l’occasione di ridurre il loro deficit commerciale con la Cina e la Cina potrà acquistare i beni americani che servono per lo sviluppo del Paese e della vita del suo popolo”.

Di contro, i neoconservatori e liberisti che conducono una campagna d’odio contro la Cina hanno lanciato una mobilitazione al Congresso per tentare di sabotare l’accordo.