Indicative dell’errore di calcolo, o dello stato di negazione dei leader occidentali, sono state le dichiarazioni del portavoce del governo tedesco Steffen Hebestreit, alla domanda di un giornalista di NachDenkSeiten sull’attacco ucraino contro il sistema di allerta nucleare russo, durante una conferenza stampa il 29 maggio. “Non ne ho parlato con il Cancelliere”, ha risposto Hebestreit. “Quindi non posso darle questa informazione. Il Cancelliere si è recentemente indignato per il bombardamento di un negozio di bricolage in Ucraina da parte della Russia. Era molto indignato e gliene ho parlato”.
È possibile che gli attacchi a una componente chiave del sistema di difesa nucleare russo non siano stati discussi nell’ufficio del Cancelliere tedesco? O che Olaf Scholz fosse davvero più turbato dal bombardamento di un negozio in Ucraina?
In ogni caso, l’opposizione ufficiale più forte in Europa all’escalation della NATO è arrivata dall’Ungheria. Il 1° giugno, diverse centinaia di migliaia di persone, tra cui il Primo Ministro Viktor Orban, hanno partecipato a Budapest ad una marcia in favore della pace. “Non entreremo in guerra, non andremo ad est per la terza volta”, ha detto Orban. “Le forze favorevoli alla guerra sono andate oltre il buon senso, volendo sconfiggere la Russia come hanno cercato di fare durante la Prima e la Seconda guerra mondiale”.
Anche se molti lo considerano opportunismo elettorale, il Ministro degli Esteri e Vicepresidente del Consiglio Antonio Tajani ha dichiarato che l’Italia si oppone all’uso di armi di paesi della NATO per colpire obiettivi in territorio russo.
In Germania, la leader del neonato partito BSW, Sahra Wagenknecht (foto), ha dichiarato al gruppo mediatico Funke che Olaf Scholz dovrebbe spiegare all’opinione pubblica perché improvvisamente non dovrebbe più essere un problema se l’Ucraina attacca il territorio russo con le armi tedesche, “dopo che lui stesso ha messo in guardia da questo per mesi con riferimento al pericolo di guerra per il nostro Paese… Come milioni di tedeschi, temo un’ulteriore escalation che un giorno potrebbe sfociare in una terza guerra mondiale”.
L’ex capo di Stato Maggiore della Bundeswehr, il gen. (in pensione) Harald Kujat, ha ripetutamente messo in guardia contro la consegna di armi a lungo raggio all’Ucraina, citando le “conseguenze catastrofiche” che avrebbero potuto avere gli attacchi ai radar di allerta nucleare della Russia.