“Penso che la crisi globale possa essere arrestata, ma dobbiamo mobilitarci a tal fine”, ha affermato l’economista americano Lyndon LaRouche durante una riunione con alcuni suoi collaboratori per discutere del discorso del Presidente Donald Trump al Congresso (28 febbraio) e delle azioni politiche che devono essere intraprese di conseguenza.
Sono state indette manifestazioni, incontri con i parlamentari, petizioni e un più ampio lavoro educativo per ricordare al Presidente Trump la sua promessa di ripristinare immediatamente la separazione bancaria sancita nel 1933 dal Presidente Franklin D. Roosevelt con il Glass-Steagall Act, quale primo passo per riportare gli Stati Uniti nell’alveo del sistema hamiltoniano di credito produttivo. Questo consentirà il finanziamento di una vera ripresa economica americana al traino di progetti di carattere scientifico: in altre parole l’adozione graduale delle Quattro Leggi proposte da LaRouche già durante la campagna presidenziale.

Il discorso di Trump al Congresso ha confermato al popolo americano la necessità di aderire al processo internazionale per la creazione di un Nuovo Paradigma globale, che sostituisca il sistema disastroso dell’Impero Britannico, e della speculazione e del genocidio che ne derivano, che hanno caratterizzato gli esecutivi di Bush e Obama. Le attività incessanti della Cina e della Russia al fine di estendere all’intero pianeta l’iniziativa della Nuova Via della Seta continuano a svolgere un ruolo centrale in tale cambiamento paradigmatico.

Trump ha presentato una visione speranzosa del futuro degli Stati Uniti. Si avvicina il 250esimo anniversario della loro indipendenza dell’Impero Britannico e il fatto che egli abbia ricordato le celebrazioni del centenario nella Filadelfia del 1876, laddove “i costruttori, gli artisti e gli inventori della nazione mostrarono le loro opere d’ingegno”, è un buon segno. Ha chiesto: “Che razza di Paese lasceremo ai nostri figli?”, per rispondere semplicemente: “Lasciare impronte americane in mondi distanti non è un sogno troppo grande”.

Trump ha anche fatto appello alla costruzione della pace, in alternativa alla guerre permanenti delle precedenti amministrazioni: “L’America vuole trovare nuovi amici, vuole forgiare nuove alleanze entro le quali possano allinearsi interessi condivisi”. Questo è un chiaro riferimento ai suoi ripetuti annunci di cooperazione con la Russia, la Cina e altre nazioni, cosa che terrorizza i circoli britannici e quelli fedeli a Obama.

Trump ha anche sottolineato il bisogno di riattivare l’economia con l’aiuto di politiche protezionistiche, come quelle adottate da Abramo Lincoln, il quale ammonì – Trump ha ricordato – che “l’abbandono della politica protettiva del governo americano produrrà rovina e indigenza presso il nostro popolo”. Il Presidente ha denunciato il disastro prodotto sotto l’”egida” di Bush e di Obama, in particolare delle città degli Stati interni della federazione.

Tuttavia, Trump non ha citato la legge Glass-Steagall, né il sistema di credito stabilito da Alexander Hamilton, che sono urgenti requisiti della sua annunciata azione sulla realtà economica.

La nave non è ancora in acque sicure, ha commentato Helga Zepp-LaRouche nel corso della riunione. Il sistema finanziario è sulla soglia dell’implosione, la crisi dell’Euro si aggrava ogni giorno e la moneta unica europea stessa potrebbe scomparire ben prima che il Regno Unito sancisca il definitivo abbandono dell’UE. Ciò prova l’urgenza estrema dell’adozione delle Quattro Leggi larouchiane da parte della Casa Bianca e il peso della responsabilità del nostro movimento internazionale nel garantire che il loro contenuto e il loro senso siano compresi, insieme a tutte le più profonde implicazioni scientifiche, dalla più vasta platea di cittadini. E che siano adottate.

Il complesso delle Quattro Leggi è uno “dei migliori provvedimenti legislativi che io abbia mai proposto”, ha concluso LaRouche.