Rispondendo il 5 luglio ad una interrogazione parlamentare sulla riforma delle banche di credito cooperativo, Massimo Garavaglia, sottosegretario al Ministero dell’Economia (nella foto con Conte e Giorgetti), ha ricordato l’impegno del governo Conte per la separazione bancaria:

“Ciò premesso ed in riferimento al quesito
posto dagli onorevoli interroganti si
richiama quanto affermato dal Presidente
del Consiglio dei ministri in sede di replica
prima del voto di fiducia alla Camera dei
deputati, circa l’opportunità di distinguere,
soprattutto a livello territoriale, fra banche
di credito, e banche di investimento e
quindi la necessità di definire una chiara
Giovedì 5 luglio 2018 — 55 — Commissione VI
differenziazione sul piano della disciplina
normativa.

Ciò si può conseguire lavorando su una
revisione della riforma in atto, soprattutto
per recuperare la tradizionale funzione
del credito cooperativo nel rispetto del
primario obiettivo di supportare in modo
adeguato il tessuto produttivo delle piccole
e medie imprese sul territorio.

Sono in atto, quindi, una riflessione e i
necessari approfondimenti tecnici per porre
in essere le opportune iniziative al fine di
dare attuazione a quanto preannunciato dal
Presidente del Consiglio dei Ministri.”

Ricordiamo che il ripristino della legge Glass-Steagall e la netta separazione tra banche commerciali e banche d’affari (speculative), per cui MoviSol e il movimento di LaRouche si battono da dieci anni, è nel contratto di governo firmato da Lega e Cinque Stelle.