Il 15 marzo, all’altezza della famosa rupe della Lorelei sulla riva destra del Reno, una frana ha riversato 3 mila metri cubi di pietre e terra sulla linea ferroviaria sottostante. Si tratta della più trafficata linea europea, che collega Rotterdam a Genova e che dovrà rimanere chiusa almeno fino a metà aprile. Per un caso fortuito, nessun treno passeggeri o merci transitava lungo la linea al momento della frana.
Era un disastro annunciato, dato che la linea su cui transitano quattrocento treni al giorno è, a tratti, vecchia di centocinquant’anni. Secondo Railfreight.com, la frana è stata causata dalle vibrazioni prodotte dal passaggio costante dei treni merci.
Per questa precisa ragione lo Schiller Institute aveva tempo fa appoggiato la proposta di costruire un “passante” di cento chilometri in galleria, denominato il Tunnel Westerwald-Taunus, presentata nello studio dell’EIR “The New Silk Road Becomes the World Land Bridge”, vol. II. I media tedeschi hanno riportato le dichiarazioni di Willi Pusch, leader dell’iniziativa contro l’inquinamento acustico nella valle del medio Reno e collaboratore dello Schiller Institute, il quale ha fatto notare che c’erano già state sei frane minori e che i suoi avvertimenti non sono stati ascoltati.
Il traffico ferroviario è stato dirottato sull’altra sponda del Reno, ma questa non è una soluzione perché la linea è riservata ai numerosi convogli intercity. Sven Flore, vicepresidente della Rete delle Ferrovie Europee (NEE) ha detto a RailFreight.com che la nuova rotta aggiunge 300 km di percorso, creando ostacoli insormontabili agli operatori che devono programmare le spedizioni.