Mercoledì 2 marzo Liliana Gorini, presidente di Movisol, era tra gli ospiti di Faisal Rehman a PTV World, il talk show serale della TV pakistana, sulla guerra in Ucraina ed i suoi effetti sull’economia mondiale. Gorini ha esordito ricordando che la folle politica delle sanzioni contro la Russia colpisce in particolare il nostro paese, che dipende per il 45% del suo fabbisogno dal gas russo. “Mentre la Germania ha il carbone e la Francia l’energia nucleare, noi dipendiamo dal gas russo. Anche se Gazprom ha assicurato che continuerà le forniture, la folle sanzione sui pagamenti Swift renderà impossibile pagarle, e quindi ci verrà chiuso il rubinetto e resteremo senza riscaldamento”. La presidente di Movisol ha aggiunto che ci sarà anche un notevole aumento dei prezzi (Russia e Ucraina sono tra i principali produttori di grano) e la popolazione italiana, già duramente colpita dalla crisi dopo 2 anni di pandemia, rischia di finire in povertà. Ha sottolineato che la gente non approva la decisione del governo Draghi, approvata proditoriamente dal Parlamento italiano, di mandare armi all’Ucraina, che prolungherà la guerra e le sofferenze del popolo ucraino. E come ha detto un ammiraglio italiano, la richiesta di Zelensky di una no fly zone sull’Ucraina “significa andare alla terza guerra mondiale”. Gorini ha ricordato che due importanti sindacalisti hanno sottoscritto la petizione dello Schiller Institute per una nuova architettura di sicurezza che sostituisca la NATO basandosi sul principio della pace di Westfalia, ovvero rispettando gli interessi di tutti. “La richiesta di Putin che l’Ucraina resti fuori dalla NATO è del tutto ragionevole” ha detto. “Speriamo che la mediazione della Cina possa portare finalmente ad un cessate il fuoco ed alla pace”. A questo proposito, ha detto Gorini, mentre l’Italia nel 2019 fu il primo paese del G7 ad aderire alla Nuova Via della Seta (l’iniziativa Belt ad Road) con il governo Draghi e l’UE tutto questo è finito, e l’Italia è diventata “l’ennesima serva degli interessi degli Stati Uniti e del Regno Unito”, che hanno voluto questa guerra per tenere in piedi un sistema finanziario morente.
Ecco il video della trasmissione in inglese, e la petizione dello Schiller Institute che chiediamo a tutti i lettori di sottoscrivere:



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