Tim Maverick scriveva il 27 gennaio 2016 sul Wall Street Daily un articolo dal titolo “Un Canale tailandese sarà parte della Via della Seta cinese”. L’analisi non presenta delle novità, ma fornisce una visione ottimistica della Banca Asiatica per gli Investimenti Infrastrutturali (BAII/AIIB), pensata proprio per progetti di questo genere. “Presto o tardi il governo tailandese darà il parere favorevole al progetto a guida cinese. L’occasione è di diventare economicamente un centro marittimo per l’intera regione… e sarà troppo succosa per essere trascurata. La Cina è sufficientemente paziente da attendere l’approvazione della Tailandia”.

L’articolo specifica i benefici in termini di tempi, denaro e priorità di sviluppo dell’intera regione che deriverebbero dal Canale di Kra. Tra di essi la costruzione in Vietnam di un grande porto nella sua estremità meridionale, a Hon Khoai, ad opera della statunitense Bechtel e con il finanziamento della Exim Bank.

Maverick chiarisce anche che è l’amministrazione di Barack Obama a mettere il bastone tra le ruote, tentando di impedire il progetto anche “con pressioni diplomatiche intense da parte degli Stati Uniti” sulla Tailandia, affinché non firmi accordi di alcun tipo con la Cina.