Quanto alla sostenibilità della proposta di Marc Carney di sostituire il dollaro con una valuta sintetica basata su un paniere di valute, Lyndon LaRouche scrisse nel 2000, in un documento dal titolo “Su un paniere di materie prime: commercio senza valute”, che “fino a quando il sistema dell’FMI e i suoi aspetti collegati esisterà nella sua forma attuale, il tentativo di ricorrere ad un ‘paniere di valute’ come sostituto per il tipo di ruolo svolto dal dollaro USA tra il 1945 ed il 1962 non è un rimedio ma una trappola”. “Qualsiasi combinazione di queste valute sarebbe un investimento sicuro tanto quanto lo era il Reichsmark tedesco ai primi di luglio del 1923”, ammonì LaRouche.
“La transizione deve basarsi su valori economici che esistono indipendentemente dall’attuale sistema del Fondo Monetario, e che continueranno a vivere anche quando tale sistema sarà defunto”, aggiunse.
LaRouche propose di creare un sistema monetario globale alternativo all’anarchia dei tassi fluttuanti, basato sull’input economico fisico reso possibile da fondi per lo sviluppo, stracciando “fino all’equivalente di 400.000 miliardi di dollari in titoli finanziari nominali esistenti in tutto il mondo”, a partire dai derivati OTC. “Lo scopo principale di tale riorganizzazione finanziaria e monetaria dovrà essere quello di ristabilire e mantenere livelli di occupazione, consumo e produzione, specialmente nelle categorie di produzione e consumo legate alle materie prime estrattive e alle fonti energetiche, e mantenere tassi di crescita netta, pro capite e per chilometro quadrato, nelle infrastrutture legate a tali materie prime”.
Riferendosi a una proposta del 1997 per un Fondo Monetario Asiatico, lanciata allora dal giapponese E. Sakikabara, LaRouche indicò che esso avrebbe potuto essere un modello promettente per la prima delle due fasi di questo approccio verso un nuovo sistema monetario, se “tale fondo non sarà solo una misura difensiva contro gli attacchi di guerra finanziaria da parte di hedge fund e simili speculatori” ma “si proporrà anche di promuovere le misure urgentemente necessarie di forme di investimenti nelle materie prime e altre migliorie in conto capitale a lungo termine tra le nazioni asiatiche” (vedi https://larouchepub.com/lar/2000/lar_commodities_2730.html).
Oggi LaRouche sarebbe quindi a favore della Banca Asiatica per gli Investimenti Infrastrutturali (BAII/AIIB), del Fondo della Via della Seta e di altri istituti di credito creati dalla Cina nel contesto della politica della Belt and Road Initiative, come esempi migliori di questa politica.