Alcuni sviluppi dell’ultima settimana indicano che Trump è seriamente intenzionato a condurre negoziati con la Russia per prorogare il trattato START sugli armamenti nucleari, la cui scadenza è prevista per il 2021. Il 10 agosto, il Presidente americano ha detto al conduttore radiofonico Hugh Hewitt: “Stiamo negoziando un patto nucleare con la Russia in questo momento. [I russi] vogliono farlo…. ed è una grande cosa. Questo è il più grande problema del mondo di oggi.”
A questa inequivocabile affermazione ha fatto seguito un servizio di NBC News del 16 agosto, secondo cui i funzionari dell’amministrazione “hanno esplorato vari tempi e luoghi per un altro vertice Trump-Putin”, possibilmente a New York in settembre, il cui tema principale sarà un nuovo accordo START. Inoltre, il 17 agosto si sono svolte a Vienna discussioni tra il negoziatore americano sul disarmo Marshall Billingslea e il vice ministro degli Esteri russo Ryabkov, che fanno seguito ai colloqui del mese scorso, definiti seri da entrambe le parti. E’ in corso anche una discussione sulla proposta del Presidente Putin di un vertice dei cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, distinto da un vertice su un patto nucleare USA-Russia. I due Presidenti hanno conferito per telefono almeno sei volte negli ultimi mesi.
E’ particolarmente significativo che Trump descriva ora il pericolo di una corsa al riarmo nucleare come il “problema più grande” oggi, date le crescenti tensioni tra Stati Uniti e Russia, e anche tra Stati Uniti e Cina. Ma ciò che è altrettanto importante è che con questo annuncio Trump riprenda uno dei temi della campagna che gli è valso la presidenza: la volontà di cooperare con la Russia per “porre fine alle guerre senza fine” in cui gli Stati Uniti sono impegnati dopo l’attacco alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001.
In risposta alla decisione di Trump di cercare un nuovo paradigma nei rapporti esteri, il cosiddetto “complesso militare-industriale ” e i politici alleati hanno lanciato il Russiagate, che da allora si è dimostrato pubblicamente una frode, come abbiamo riferito in precedenti numeri.
Un momento importante nel tentativo di porre fine alla rotta di collisione tra la Russia e gli Stati Uniti fu il vertice Trump-Putin del 16 luglio 2018 a Helsinki. Il principale argomento di discussione tra i due è stato la necessità di prevenire una nuova corsa al riarmo nucleare. Entrambi i leader lo dichiararono durante la conferenza stampa congiunta. Ma per i giornalisti presenti, l’unica questione importante era se Trump avesse sollevato con Putin il tema dell'”interferenza russa” nelle elezioni americane, una bufala creata su false informazioni dei servizi segreti. La risposta di Trump fu: “Ho grande fiducia nei miei esperti di intelligence”, disse, “ma vi dirò che il presidente Putin ha oggi negato ogni accusa con forza e decisione”.
Ora sappiamo che Trump e Putin avevano ragione e che il “consenso” della comunità dei servizi segreti era sbagliato, ma tuttavia continuò ad essere la base utilizzata per interrompere ogni tentativo di Trump di impegnarsi in rapporti costruttivi con la Russia. Quando la stampa lanciò gli attacchi contro di lui, Trump pubblicò un tweet in cui affermava: “Essendo le più grandi potenze nucleari del mondo, dobbiamo andare d’accordo!” Aggiunse, al suo ritorno a Washington: “Avremmo dovuto avere questo dialogo molto tempo fa”.
Sembra che il dialogo sia ora finalmente avviato.

Qui è possibile firmare la petizione dello Schiller Institute per fermare la pandemia, la crisi economica e il pericolo di guerra https://schillerinstitute.nationbuilder.com/20200818-unite-defeat-pandemic-famine-war?fbclid=IwAR3VNXU5gLtpa0mCLfpmrnxo_GMYTYDSzui-PzL92f6oBCFw_oUGwv2hTs4