Il Presidente Trump ha aperto la porta ad un’inchiesta approfondita su chi sta dietro il tentativo di golpe avviato da agenzie di intelligence britanniche ed americane. L’annuncio ufficiale è giunto dal segretario stampa Sanders: “Oggi, su richiesta e raccomandazione del ministro della Giustizia degli Stati Uniti, il Presidente Donald J. Trump ha dato mandato alla comunità di intelligence di cooperare pienamente con l’inchiesta del ministro della Giustizia sulle attività di sorveglianza durante le elezioni presidenziali del 2016. Al ministro della Giustizia è stato inoltre conferito il mandato e la piena autorità di desecretare informazioni relative a questa inchiesta…. L’azione odierna contribuirà a far sì che gli americani apprendano la verità sugli accadimenti delle scorse elezioni presidenziali, ristabilendo la fiducia nelle nostre istituzioni pubbliche.”

Questa misura giunge nel mezzo di sviluppi relativi alla promessa del ministro della Giustizia Barr di indagare su quello che durante un’audizione al Senato ha definito lo “spionaggio” contro la campagna di Trump. Centrali a questi sviluppi sono due elementi: il modo illegale in cui l’FBI ha usato il dossier scritto dall’ex spia dell’MI6 Christopher Steele per ottenere una mandato del tribunale FISA per sorvegliare la campagna, benché funzionari ad alto livello fossero stati informati del fatto che il dossier non era stato verificato e non era credibile; e nuove prove che emergono sull’operazione sotto copertura condotta contro il funzionario della campagna di Trump George Papadopoulos, in cui erano coinvolti due funzionari di intelligence inglesi-americani, Josef Mifsud e Stephan Halper.

Sia il dossier di Steele che le storie fabbricate sui contatti di Mifsud e Papadopoulos fornirono la scusa ufficiale per avviare l’inchiesta sul Russiagate, guidata dall’FBI. Sono emerse altre informazioni che mostrano che la storia delle “interferenze” russe era stata inventata nel 2015, ben prima che venisse avviata l’inchiesta dell’FBI nel luglio 2016.

ndicativa è una lettera inviata il 22 maggio dal congressista repupplicano Devin Nunes al Presidente Trump, che parla del coinvolgimento del governo britannico nel dossier di Steele, e come fu usato. Nunes fa riferimento ad un articolo del Daily Telegraph del 19 maggio, in cui si afferma che Steele informò personalmente funzionari di intelligence e di governo britannici sul suo dossier molto prima che Trump venisse informato delle accuse che conteneva. Se è vero, scrive, le affermazioni del Telegraph “sollevano questioni importanti sul potenziale ruolo che funzionari di governo stranieri possono aver svolto nel diffondere le false accuse del dossier….” Nunes pone domande anche sul rapporto tra Mifsud e l’intelligence britannica.

Questi sviluppi stanno seminando il panico tra coloro, come l’ex capo della CIA (John Brennan), della NSA (James Clapper) e dell’FBI (James Comey), che erano collaboratori americani chiave di Steele e dei suoi controllori britannici ai più alti livelli della comunità di intelligence, così come tra i democratici al Congresso, come Adam Schiff (nella foto in una caricatura) e Jerry Nadler.