Alla conferenza dello Schiller Institute che si è tenuta il 9 aprile (vedi video sintesi sotto) si è constatato grande consenso tra i relatori sulla necessità di sostituire l’attuale ordine economico ingiusto e con disuguaglianze crescenti. Il direttore dell’EIR Dennis Small ha presentato il nuovo “Piano LaRouche per una nuova architettura economica internazionale” dello Schiller Institute e discusso il potenziale per la sua realizzazione – visto che le potenze transatlantiche rifiutano di farlo – ad opera delle nazioni del cosiddetto “Triangolo Strategico” Cina, Russia e India. Queste rappresentano il 38% della popolazione mondiale, producono il 42% del grano, il 66% dell’acciaio ecc., ma devono fare un accordo sui cambi e introdurre controlli sui movimenti di capitale per proteggere l’economia produttiva. Come rimarcava sempre Lyndon LaRouche (foto), un nuovo accordo monetario si poggia sulla credibilità delle intenzioni dei partecipanti di creare credito e dirigerlo verso impieghi di crescente produttività nell’economia fisica sia a breve che a lungo termine.
È quanto ha confermato JustinYifu Lin, ex economista capo della Banca Mondiale, il quale ha spiegato che la Cina ha capito da tempo che, quale grande potenza economica, era obbligata a contribuire allo sviluppo mondiale e che intendeva farlo tramite le istituzioni internazionali esistenti (FMI, Banca Mondiale ecc.). Ma poiché queste non sono riuscite, nei decenni, a trasformare un numero significativo di nazioni a basso reddito in nazioni a medio reddito, o quest’ultime in nazioni ad alto reddito, la Cina ha deciso di lanciare i propri progetti infrastrutturali ed offrirli ai paesi emergenti nella cornice della Belt and Road Initiative.
L’imprenditore sino-americano George Koo ha sostenuto che il sistema basato sul dollaro come valuta di riserva è attualmente moribondo, perché “le sanzioni applicate dall’amministrazione Biden hanno messo in dubbio la fiducia e il credito degli Stati Uniti. Solo una piccola frazione delle nazioni del mondo si è unita alle sanzioni e persino prima della guerra in Ucraina c’era una fuga dal dollaro come moneta di riserva.
Ciò ha dato spunto a Small per chiarire che “il dollaro da cui i russi, i cinesi, gli indiani e tutti gli altri stanno cercando di separarsi in una mossa di autodifesa” non è la valuta americana, ma uno strumento finanziario speculativo da cui gli stessi Stati Uniti d’America dovrebbero separarsi”. Gli Stati Uniti dovrebbero aderire alla BRI, rompere con il dollaro gestito da Londra “e ripristinare il dollaro greenback, una moneta statunitense. Questo è il succo della legge Glass-Steagall: non qualcosa che deve per forza essere ostile agli Stati Uniti, ma esattamente il contrario.”
Due leader sindacali colombiani, Pedro Rubio e Fraydique Gaitan, hanno descritto come il loro paese e tutta l’America del Sud potrebbero trarre beneficio dai progetti infrastrutturali della Belt and Road. Il decano dei corrispondenti indiani, Saeed Naqvi, che ha viaggiato e lavorato in 110 paesi, ha descritto come i media sono diventati sempre più polarizzati e inaffidabili. “Quando scoppia la guerra, disse Eschilo, la verità è la prima vittima”.

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