I dati sulla crescita economica cinese per il 2017, al 6,9% su base annua, ha spiazzato i sedicenti “esperti” occidentali che prevedevano un rallentamento. In realtà la crescita è stata perfino superiore alle aspettative degli analisti cinesi. A questa hanno contribuito una serie di fattori. Con la crisi economica nell’Occidente, che gettava ombre sulla capacità della Cina di mantenere la crescita a due cifre del decennio precedenti, il governo ha cominciato a spostare il motore della crescita verso l’aumento del consumo interno.

Inoltre, la transizione da una produzione industriale a bassi salari verso una produzione ad alto valore aggiunto, resa possibile dall’innovazione, ha contribuito al generale aumento della produzione. La crescita reale delle imprese industriali ad alto valore aggiunto è stata del 6,6%. Il valore aggiunto fornito dall’industria ad alta tecnologia e dalla produzione di apparecchiature è aumentata del 13,4% e dell’11,3% rispettivamente su base annua, mentre è diminuito il valore aggiunto nelle miniere e nella produzione di acciaio.

La Cina sta anche espandendo la propria industria dei servizi, in particolare della sanità e dell’assistenza agli anziani, che ha contribuito notevolmente ai dati sulla crescita, in quanto l’indice della produzione di servizi è aumentato dell’8,2% lo scorso anno. Inoltre è stato registrato un lieve aumento delle esportazioni rispetto al 2016.

E mentre la leadership del Paese è ancora intenzionata a mantenere un tasso sostenuto di investimenti pubblici, questi saranno destinati più rigorosamente all’economia fisica e agli investimenti della Belt and Road (Nuova Via della Seta, vedi cartina). Al contempo il governo cinese ha stabilito come priorità il rafforzamento delle regole della finanza alla luce dei timori di rischi nel settore. Questo è stato sottolineato alla Central Economic Work Conference che si è tenuta alla fine del 2017, in cui il Presidente Xi Jinping ha sottolineato la necessità di tutelarsi da rischi finanziari sistemici.

Anche se a quella conferenza è stato concordato “che verrà mantenuto l’orientamento pro-attivo sulla politica fiscale, ottimizzando la struttura della spesa pubblica”, è stato anche dichiarato che nei prossimi tre anni il Paese cercherà di promuovere il “circolo virtuoso” tra finanza ed economia reale. Come ha detto un commentatore, il dibattito tra l'”economia virtuale” (ovvero la speculazione a Wall Street) e l’economia reale non esiste in Cina, “in quanto in Cina l’economia reale è centrale e la finanza è incidentale”. I regolatori continueranno a controllare i rischi del “sistema bancario ombra” e dei prodotti finanziari cross-market nel settore interbancario, la gestione patrimoniale e le attività fuori bilancio. Essi rafforzeranno anche la supervisione sulla corporate governance delle banche commerciali per impedire il trasferimento dei proventi ai principali azionisti e impedire che un singolo azionista detenga una porzione eccessiva di quote di partecipazione in una banca.