La fondatrice dello Schiller Institute Helga Zepp-LaRouche ha
descritto la situazione politica in Germania, con il crollo dei
partiti tradizionali e la crescita di formazioni populistiche come
AfD, come simile a quella nel periodo tra le due guerre mondiali.
“Il debito imposto dal Trattato di Versailles”, ha scritto la
signora LaRouche in un articolo per il settimanale Neue
Solidaritaet, “era in principio come la camicia di forza del
debito imposta dall’UE”, e i Bruenings e gli Schachts dell’epoca
sono gli Schaeuble e i Draghi di oggi.
Il trasferimento di sempre maggiori competenze “ad una burocrazia
di Bruxelles opaca e senz’anima” e il fallimento delle politiche
UE su vari temi, come quello dei profughi, “hanno convinto ampi
strati della popolazione che non c’è un’ultima istanza a difendere
i loro interessi, o alla quale comunque poter rivolgersi”. Ciò ha
portato quei cittadini a concludere che il sistema dei partiti non
offre all’individuo alcuna possibilità di esercitare una qualche
influenza sulle decisioni politiche. Gli interessi finanziari
controllano le scelte politiche e le applicano contro il bene
comune, aumentando il divario tra i super-ricchi e il sempre più
povero ceto medio.
“È quasi legittimo che da questa frustrazione e da questa
insicurezza nascano movimenti politici e sociali, politicamente
multiformi e simili nella struttura” ai movimenti politici degli
anni Trenta. Tali movimenti non affrontano la crisi strategica e
le loro soluzioni ai problemi si riducono a meri slogan.
Tuttavia, “oggi come nel passato, dobbiamo distinguere chiaramente
tra i molti che, sradicati e traditi, si affidano a chi offre
soluzioni pragmatiche avvolte in confezioni ideologiche, e coloro
che sfruttano il fermento sociale agendo per interessi
geopolitici”.
“La nozione chiave per lo sviluppo che caratterizza sia la storia
che precede e segue la prima guerra mondiale, sia l’attuale
processo negli USA e in Europa – e in Germania con il fenomeno AfD
– è la tradizione della Risvoluzione Conservatrice. Questo è il
movimento che si oppone alle cosiddette ‘idee del 1789’, ma più di
queste, alle idee della Rivoluzione Americana che, seguendo
Leibniz, asserì i diritti universali dell’uomo e l’idea dell’uomo
definita da una illimitata capacità di perfezionamento”.
Oggi, come nel passato, la Rivoluzione Conservatrice,
rappresentata in Germania da intellettuali di destra come Götz
Kubitschek, non rappresenta una Weltanschauung omogenea,
ma attinge ad un’ampia gamma di ideologie populiste ed esclusive,
che sono tuttavia sempre reazionarie e “postulano un’identità
biologica dell’uomo”.
Se abbiamo appreso qualcosa dalla storia, conclude Helga Zepp-
LaRouche, dovremmo trarre le lezioni degli anni Trenta da Franklin
Delano Roosevelt, il quale, mentre l’Europa diventava fascista,
portò l’America fuori dalla depressione con un set di politiche
che sono valide ancor oggi: chiudere la finanza speculativa e
emettere credito produttivo per la ricostruzione economica.
“L’ironia della storia è che oggi la Cina rappresenta la
tradizione di Roosevelt, con la sua politica della Nuova Via della
Seta, mentre gli Stati Uniti sono prigionieri di Wall Street e
promuovono le politiche dell’Europa degli anni Trenta”.