In un articolo che esamina la situazione strategica dopo il vertice Biden-Putin, Helga Zepp-LaRouche ha scritto che “alla luce dell’orientamento politico del nuovo governo di Berlino, sembra quasi senza speranza chiedere l’uscita immediata della Germania dalla NATO. Ma se Olaf Scholz sarà serio riguardo al giuramento che ha prestato come cancelliere federale, dichiarando ‘dedicherò i miei sforzi al benessere del popolo tedesco, promuoverò il suo bene, lo proteggerò dal male’, allora dovrà proprio decidere di uscirne immediatamente. Perché nella NATO, e soprattutto negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, ci sono forze influenti che, per ragioni geopolitiche, stanno giocando con l’esistenza della Germania e di tutta l’umanità”.
Dopo aver descritto il pericolo di guerra in tutta la sua gravità, la signora LaRouche conclude che i tedeschi dovrebbero rendersi conto che “rimanere in un’alleanza militare che porterà, in una situazione di crisi, al loro annientamento, potrebbe non essere una buona idea. C’è un’alternativa alla politica di scontro da parte di una NATO che è obsoleta dal 1991. Abbiamo bisogno di stabilire urgentemente un’architettura di sicurezza internazionale che tenga conto degli interessi di tutte le nazioni”.
Negli ultimi giorni sono emerse in Germania diverse proposte che vanno nella direzione di un nuovo accordo di sicurezza. Alla vigilia del vertice Biden-Putin, 27 militari in congedo, diplomatici ed esperti di difesa hanno pubblicato una lettera aperta che chiede quattro passi verso una de-escalation: 1) convocare una conferenza internazionale sul modello di quella di Helsinki del 1975; 2) rinunciare a qualsiasi escalation militare da entrambe le parti mentre la conferenza è in corso; 3) rilanciare il Consiglio NATO-Russia e 4) offerte costruttive di cooperazione economica con la Russia, implicitamente al posto delle attuali sanzioni. (https://www.johannes-varwick.de/rauf/AUFRUF_Raus-aus-der-Eskalationsspirale_05122021-3.pdf)
Parallelamente al vertice Biden-Putin, un nuovo appello è stato lanciato dall’associazione berlinese Freidenker (liberi pensatori), che da decenni conduce una campagna per la distensione e la cooperazione con la Russia (https://neinzurnato.de/aufruf/). Oltre a chiedere che la Germania lasci la NATO, essi notano che si sta sviluppando una nuova forma di partnership nella grande area dell’Eurasia, che comprende l’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai e l’iniziativa Belt and Road. È interessante come la dichiarazione noti che la NATO e l’UE sono gli strumenti di un sistema finanziario occidentale in bancarotta, basato su orge speculative (anche sulla CO2) a scapito della produzione reale.
Il nuovo ministro degli Esteri tedesco, tuttavia, la verde Annalena Baerbock, è dalla parte del “partito della guerra” neocon quando si tratta di rapporti con la Russia e la Cina. Non a caso pare che sia andata molto d’accordo con la collega britannica, Liz Truss, in occasione della riunione del G7 a Liverpool, con la quale ha intonato il coretto contro i “regimi autocratici”. Resta da vedere se, e fino a che punto, il cancelliere Scholz e la SPD saranno tanto sciocchi da permettere alla signora Baerbock e ai Verdi di gestire la politica estera del Paese.