In questo momento di rinnovato interesse ed entusiasmo per l’esplorazione dello spazio in tutto il mondo, le celebrazioni della Giornata Mondiale Internazionale di Osservazione della Luna il 5 ottobre hanno portato a oltre 1.500 manifestazioni in tutto il globo. Lo Schiller Institute americano ha partecipato alle celebrazioni con una conferenza a New York dal titolo “L’Uomo come specie galattica: la necessaria alternativa alla guerra”. Nel corso della conferenza è stato spiegato come la colonizzazione dello spazio dimostri che “l’Uomo è più grande del proprio destino”, come disse il poeta tedesco Friedrich Schiller, citato da Dennis Speed, moderatore della conferenza.
Ad accompagnare le relazioni dei sei relatori presenti sono giunti saluti dall’ambasciatore russo negli Stati Uniti Anatolij Antonov e da Andrea Jones, direttrice della Serata Internazionale della NASA chiamata “Osserva la Luna”.
Prima dell’intervento di apertura della presidente dello Schiller Institute Helga Zepp-LaRouche, è stato mostrato un brano di una videoconferenza di Lyndon LaRouche (foto) del 3 dicembre 2009 (“Industrializziamo la Luna ora, come base per la futura esplorazione dello spazio”). Parlando all’epoca in cui l’economia americana e di altri Paesi soffriva ancora delle conseguenze del crac finanziario del 2008, LaRouche spiegò che la ricerca spaziale promette di aumentare grandemente la produttività umana se sostenuta dal credito produttivo e propose di adottare l’industrializzazione del nostro satellite come missione immediata.
Helga Zepp-LaRouche ha esordito proclamando il 5 ottobre una “giornata di grande gioia” e dichiarando che “la febbre lunare è una febbre che fa bene”. I progetti spaziali, ha sottolineato, dimostrano che “il genere umano è capace di superare ostacoli apparentemente insormontabili”.
Tali ostacoli, e la cooperazione tra le nazioni necessaria per superarli, sono stati discussi nei dettagli dal consigliere per la Scienza e la Tecnologia all’ambasciata cinese a New York, il dott. Xing Jijun, che ha parlato dell'”approccio verso la cooperazione tra Stati Uniti e Cina nella scienza”. Ha sottolineato che, contrariamente alle diffuse credenze negli Stati Uniti, la Cina non sta tentando di dominare il mondo nella ricerca spaziale, ma al contrario ambisce alla cooperazione, anche se per il momento il Congresso degli Stati Uniti impedisce alla NASA di lavorare con l’ente spaziale cinese.
Benjamin Deniston ha parlato per lo Schiller Institute della colonizzazione della Luna come primo passo nel viaggio del genere umano nel Sistema Solare. Il dott. Aaron Olson, ex ricercatore della NASA, ha preso la parola dopo di lui parlando dell’estrazione dell’isotopo Elio 3 sulla Luna, mostrando con quali strumenti e concetti sia possibile.
Lo specialista di segnalazioni Joseph Foster ha reso una vivace panoramica sulla storia degli sviluppi tecnologici a partire dal 1946, quando rimbalzarono i primi segnali radar dalla Luna, fino a oggi, e su ciò che è pianificato col progetto Artemis.
Qualcosa è vero solo perché lo ritengono vero molti scienziati? Questa è la domanda polemica posta da Jason Ross, consigliere scientifico dello Schiller Institute. Nel suo intervento sulla “Politica di riduzione della CO2: costosa, mortale e non necessaria”, ha sfatato con grande ironia le affermazioni in voga sull'”emergenza climatica”.
Gli atti della conferenza sono disponibili in inglese sul sito dell’EIR.