Il governatore della Banca d’Inghilterra Mark Carney ha avvisato le principali imprese che hanno due anni per conformarsi alle regole sui rischi climatici dei loro investimenti. Se non lo faranno dovranno affrontare le conseguenze: le banche centrali e altri istituti globali stileranno le loro regole e le renderanno obbligatorie. Di ritorno dall’Assemblea Generale dell’ONU sul clima, tenutasi a New York il 23 settembre, dove ha parlato subito dopo Greta per presentare il punto di vista dei banchieri sulla faccenda, Carney è stato a Tokyo per partecipare alla conferenza della Task Force on Climate-Related Financial Disclosures (TCFD), che si è tenuta il 9 ottobre.
La TCFD fu creata nel 2015 dal Financial Stability Board del G20, ed fu affidata direttament allo stesso Mark Carney, allora appena intervenuto alla conferenza COP 21 sulla necessità di istituzionalizzare il rischio climatico. Il presidente della task force è l’ex sindaco di New York Michael Bloomberg, uno dei paperoni che finanziano gli estremisti del clima. Bloomberg sostiene di aver già reclutato alla sua iniziativa quattro quinti delle principali 1.100 aziende nei Paesi del G20.
A Tokyo, Carney ha affermato che gli investitori sono ansiosi di mettere soldi nelle corporation che pubblicano i dati sull’impatto ambientale delle proprie attività, in particolare l’impatto sul riscaldamento globale. Ha aggiunto che quasi il 75% degli investitori controllano il livello di divulgazione dei dati di una società prima di acquistarne le azioni. Di fatto, quello che Carney e i suoi complici stanno pianificando è una politica di deindustrializzazione.
Ha sottolineato che tra il 2015 e il 2030 è attesa una spesa di 90.000 miliardi di dollari nelle infrastrutture e che “prendere la giusta decisione oggi può far sì che questi investimenti siano remunerativi finanziariamente e sostenibili dal punto di vista dell’ambiente”.
Il fanatismo di Carney è di famiglia. Nel 2015 sua moglie, Diana Fox Carney, pubblicò un lungo rapporto sul Rischio Climatico per il London Institute for Public Policy Research (LIPPR), col titolo “Sulle minacce nascoste che i rischi climatici pongono alla prosperità”, insieme a un certo Jos Garman, ex direttore politico di Greenpeace UK, attualmente direttore nel Regno Unito della famigerata European Climate Foundation che finanzia gli estremisti del clima. Quasi tutti i venti capitoli di questo rapporto sono dedicati a qualcuno dei “rischi economici dei cambiamenti climatici”.
Il LIPPR stesso è un centro studi ecologista fondato dal barone dei media Clive Hollick, tra i principali fondatori della corrente “New Labor” di Tony Blair. Diana Fox Carney è anche nel consiglio direttivo e nel consiglio degli ambasciatori del WWF-UK, e inoltre nei consigli della Shell Foundation, degli Amici della Royal Society e della “fondazione per l’energia sostenibile” Ashden fondata dalla famiglia Sainsbury, proprietaria della seconda catena di supermercati nel Regno Unito.