In un appello pubblicato il 5 febbraio, più di 100 economisti di vari stati membri dell’UE chiedono la cancellazione dei debiti pubblici detenuti dalla Banca Centrale Europea, al fine di “facilitare la ricostruzione sociale e ambientale”, sulla scia della pandemia di COVID-19. Essi ricordano che la BCE detiene oggi “quasi il 25% del debito pubblico europeo”, pari a circa 2.500 miliardi di euro, e propongono che venga cancellato, o trasformato in “debiti perpetui a tasso di interesse zero”. L’appello, iniziato da un gruppo di economisti francesi, è stato pubblicato simultaneamente da nove quotidiani europei, tra cui Le Monde (Francia), La Libre Belgique (Belgio), El País (Spagna), Der Freitag, (Germania) e Avvenire (Italia), e sul sito web Euractiv in inglese https://www.euractiv.com/section/economy-jobs/opinion/cancel-the-public-debt-held-by-the-ecb-and-take-back-control-of-our-destiny/.
Per Jacques Cheminade, capo del partito francese Solidarité et Progrès, l’appello degli economisti è utile in quanto contribuisce a un dibattito necessario sullo stato dell’economia europea e mondiale. Tuttavia, esso “ha una portata limitata” e “promuove de facto” lo schema della finanza verde. Inoltre, riguarda solo il debito pubblico, ignorando il fatto fondamentale che il sistema attuale, “gestito da un’oligarchia finanziaria e digitale”, non può funzionare senza il costante accumulo di debiti, sia pubblici che privati, e la creazione di capitale fittizio e bolle speculative. Va sostituito l’intero sistema.
In aggiunta, pur chiedendo una “ricostruzione ecologica e sociale”, il documento non definisce alcun criterio razionale per definire il tipo di investimenti necessari a garantire una reale crescita economica. Il parametro principale, spiega Cheminade, deve essere l’aumento della densità demografica potenziale relativa e gli aumenti di produttività che permettono, creando una ricchezza economica reale ancora maggiore, di ripagare i debiti legittimi contratti.
Promuovere l'”ambientalismo” senza definire tali criteri, continua Cheminade, fa parte dello schema del “Grande Reset” promosso Dal Forum Economico Mondiale, dalle Big Tech e dalle grandi banche centrali.
Ma anche la proposta di questi economisti europei è troppo per la presidente della Banca Centrale Europea Christine Lagarde, che ha dichiarato al Journal du Dimanche (7 febbraio) che “cancellare quel debito è impensabile” e sarebbe una violazione del trattato europeo. Quest’ultimo argomento è confutato dai firmatari nel loro appello.