In un’importante videoconferenza del 6 ottobre, il presidente russo Vladimir Putin ha dato una lezione di economia all’Occidente, individuando la causa della crisi energetica nella folle “transizione climatica” e nella decisione di sostituire i contratti a lungo termine con il mercato speculativo a pronti. Ha anche fornito cifre che dimostrano che la Russia non ha mai ridotto le forniture di gas all’Europa, tranne quando, nel 2020, la domanda era inferiore a causa dei blocchi dovuti al COVID.
“Il mercato globale dell’energia non tollera movimenti frenetici e capricci. I piani di investimento in questo settore sono a lungo termine. Pertanto, qualsiasi azione brusca e avventata può portare e, a giudicare dall’attuale situazione del mercato, sta già portando a gravi squilibri come quelli a cui stiamo assistendo nel mercato europeo che quest’anno è stato colpito da diversi fattori sfavorevoli tutti insieme”, ha sottolineato Putin ai ministri, ai leader regionali e ai capi delle compagnie energetiche.
“Le pratiche dei nostri partner europei [sono da biasimare]. Queste pratiche hanno dimostrato che, propriamente parlando, hanno commesso degli errori. Quando parlavamo con la passata Commissione europea [constatavamo che] tutte le sue attività erano volte a ridurre i cosiddetti contratti a lungo termine e a passare alla borsa del gas.
“Si è scoperto – e oggi è assolutamente ovvio – che questa politica è sbagliata, sbagliata perché non tiene conto delle specificità del mercato del gas, che dipende da un gran numero di fattori d’incertezza. I consumatori, compresi ad esempio i produttori di fertilizzanti, stanno perdendo tutti i riferimenti di prezzo. Tutto questo sta portando a fallimenti e, come ho detto, a squilibri”.
Vladimir Putin ha anche denunciato gli inglesi per la loro influenza sulle decisioni europee. “La proposta di passare ad un sistema di borsa merci per il gas naturale è venuta dai consulenti della precedente Commissione europea, per lo più esperti britannici. Dove sono ora quegli esperti britannici con le loro proposte? Sappiamo dove sono, ma i consumatori dell’Europa continentale sono stati lasciati a soffrire a causa di queste iniziative”.
La Germania sta bruciando, in proporzione, più carbone della Russia. “Come possono lottare per la neutralità dal carbone, se la quota di carbone nel bilancio energetico in Europa, e in questo caso stiamo parlando della Germania, è il doppio che in Russia? Beh, si scopre che possono. È quello che loro – intendo gli europei – stanno facendo e cercano di fare a spese di qualcun altro. In questo caso, stanno cercando di farlo a nostre spese, a spese della Federazione Russa”.
Riguardo alla Germania, l’amministratore delegato di Inter RAO PJSC, Boris Kovalchuk, ha espresso il proprio stupore per il fatto che “gli enti governativi [tedeschi] producono video clip che dicono alla gente come passare l’inverno senza illuminazione o riscaldamento, con consigli su come mettere le candele nei vasi di fiori per riscaldare una stanza o come rendere le finestre a prova di spifferi con nastro e pellicola adesivi. Solo pochi anni fa, questo sarebbe stato impossibile da immaginare, come se fossimo tornati all’età della pietra”.
Il Vice primo ministro russo Alexander Novak ha chiesto un’indagine sul ruolo della speculazione finanziaria. Fattori come il flop delle rinnovabili, la transizione verde, l’aumento della domanda e il deficit di offerta sono tutti fattori, ha detto, che però “non avrebbero avuto un’influenza così grande sull’aumento dei prezzi senza la speculazione sui mercati e l’isteria generale” aggiungendo che “ci vorrebbe un’inchiesta sull’attività degli speculatori in borsa, perché oggettivamente il prezzo attuale non riflette la situazione odierna”.
La trascrizione della videoconferenza di Putin è disponibile sul sito del Cremlino:
http://en.kremlin.ru/events/president/news/66866