In risposta alla serie di sanzioni senza precedenti imposte dalle potenze occidentali, il governo russo ha annunciato il 10 marzo un pacchetto di misure volte a difendere l’economia nazionale. Le misure principali includono:
– Le aziende straniere in partenza saranno rilevate da una “gestione esterna”, cioè dai russi.
– I flussi di capitale straniero fuori dal paese vengono “strettamente controllati”, il che significa che sono stati stabiliti controlli di capitale e sui cambi.
– Il debito estero sarà pagato in rubli, non in dollari o euro. La conversione sarà effettuata “scongelando le nostre riserve d’oro e di valuta”, ha dichiarato il ministro delle finanze Siluanov. Quest’ultimo ha poi precisato che i creditori stranieri potranno riconvertire i rubli in dollari o euro solo con i fondi della Banca centrale russa ora congelati all’estero – se e quando le potenze occidentali decideranno di sbloccare questi fondi, il che mira a prevenire la fuga di capitali. I creditori stranieri dovranno convertire al tasso ufficiale del rublo, che è ora significativamente svalutato (di circa il 40%) rispetto a quello che era prima della crisi a seguito della guerra finanziaria.
– In base alla disposizione sulla “consegna obbligatoria dei proventi in valuta estera”, tutti i proventi delle esportazioni dovranno essere depositati presso la banca centrale.
– Saranno prese diverse misure per difendere l’economia reale interna, come la concessione di una moratoria di sei mesi sugli interessi sul debito al settore agricolo, con un rifinanziamento dei prestiti esistenti.
Un interessante punto di vista sulla guerra finanziaria ed economica è quello dell’economista russo Sergei Glazyev (foto), ministro per l’integrazione e la macroeconomia della Commissione Economica Eurasiatica, in un’intervista pubblicata su YouTube. Egli ritiene che in questo momento si stia sviluppando un nuovo ordine economico mondiale, con il crollo del sistema centrato sull’America. Glazyev esorta i russi e gli altri a capire che hanno bisogno di uscire dal sistema del dollaro, diventato velenoso e inaffidabile.
Egli esprime inoltre ottimismo per il fatto che la Russia non ha limiti alla crescita economica e che con le giuste politiche macroeconomiche si potrebbe raggiungere un tasso di crescita del 10% all’anno. Quanto alle sanzioni occidentali, a suo parere, esse colpiscono solo circa il 10% del consumo totale russo, quindi il loro effetto sarà limitato. Sulla questione della “transizione energetica”, Glazyev ha detto che i veri climatologi la trovano ridicola: l’impatto dell’uomo sul clima è forse del 5%, mentre l’attività solare rappresenta il 90%. Egli conclude dicendo che se la Russia creerà un’ampia coalizione internazionale insieme a Cina e India, il potere americano sarà spazzato via.