Mercoledì 1 giugno il programma “Monitor” del canale televisivo WDR, seguitissimo dal pubblico tedesco, ha trasmesso un servizio di dieci minuti contenente un’intervista con l’ex senatore americano Bob Graham sulle ventotto pagine dell’inchiesta parlamentare sull’11 settembre che non sono ancora state desecretate, e che, stando ai resoconti di chi le ha lette, rivelano il ruolo attivo dell’Arabia Saudita negli attentati terroristici che quindici anni fa permisero di inaugurare la stagione della “guerra al terrorismo”. All’epoca dei fatti Graham era senatore e presiedeva la Commissione di Intelligence del Senato; nel 2002 divenne co-presidente della Commissione Congiunta d’Inchiesta. Tutta l’intervista verte sulla tesi della necessità di riscrivere l’intera storia dell’11 settembre dal momento in cui verranno rese pubbliche le ventotto pagine di omissis. Nel servizio televisivo compaiono anche il congressista americano Thomas Massie e l’ex Ministro americano della Marina John Lehman, membro dell’ultima Commissione sull’11 settembre.

Rifiutando di desecretare le ventotto pagine finora censurate dai Presidenti George W. Bush e Barack Obama, si dimostra l’ipocrisia della loro “guerra al terrorismo”. I sauditi non soltanto sostennero i terroristi dell’11 settembre, ma hanno finanziato anche gli estremisti islamisti in giro per il mondo.

Graham ha affermato “sono obbligato a mantenere il segreto, e non posso parlare di dettagli, ma posso dire che le ventotto pagine affrontano in modo predominante la questione di chi finanziò l’11 settembre, e che esse puntano decisamente in direzione dell’Arabia Saudita”.

Graham ha proseguito nel fornire particolari della rete saudita in California e ha detto che le ventotto pagine ne riservano molti altri: “Vi furono diplomatici, sia presso il Consolato a Los Angeles, sia presso l’Ambasciata presso Washington, e altri sudditi sauditi, che in un modo o nell’altro furono coinvolti nel finanziamento dei dirottatori dell’11 settembre”.

“Ho il sospetto che” la censura “si ebbe per non danneggiare le relazioni tra gli Stati Uniti e l’Arabia Saudita”, ha affermato Graham.

I diciannove dirottatori non erano terroristi che agivano in modo indipendente, come vorrebbe la versione ufficiale dei fatti; Graham crede “che vi fu un sostegno sistematico di questi personaggi. Non parlavano inglese bene, quasi tutti non avevano mai vissuto negli Stati Uniti prima, e non erano molto colti”. Il rapporto documenta un ruolo delle istituzioni governative saudite, tra cui anche il Ministero saudita per le Tematiche Islamiche e un’organizzazione caritatevole [dipendente dallo Stato]. L’esecutivo americano ha continuamente censurato le ventotto pagine per paura che ne soffrissero i rapporti con i sauditi; l’Arabia Saudita ha considerato la scelta come un assegno in bianco di finanziamento di gruppi terroristici, ha accusato Graham.

“Monitor” ha quindi precisato che Graham non è solo in questa battaglia: “più di cinquanta senatori e congressisti, in carica o a riposo” hanno chiesto la pubblicazione del capitolo censurato, dopo averlo letto ed essere stati “sconvolti dal contenuto”.

“Monitor” ha citato anche Jim Kreindler, uno degli avvocati dei familiari delle vittime degli attentati: “Certamente, l’Arabia Saudita non dovrebbe rimanere impunita, ma ciò ha permesso ad Al Qaeda di uccidere tremila americani. Sia il Presidente Bush sia il Presidente Obama stanno dalla parte dei sauditi e stanno impedendo alle famiglie delle vittime di ottenere i documenti che permetterebbero loro di stabilire i loro diritti. Questo è vergognoso”.

Viene citato anche il congressista Massie. Nel 2015 disse: “È semplicemente sconvolgente il leggerle. Ho dovuto fare una pausa dopo qualche pagina, e riordinare la mia comprensione della storia degli ultimi anni”.

“Monitor” ha parlato anche della legge JASTA, appena approvata dal Congresso, che consente di fare causa ai sauditi, e della crescente pressione su Obama affinché le ventotto pagine siano rese note al mondo.

L’intervistatore Georg Restle ha scritto che le ambasciate saudite a Washington e a Berlino si sono rifiutate di commentare, aggiungendo che la pubblicazione di quelle pagine sarebbe di imbarazzo non soltanto per gli Stati Uniti, ma anche per la Germania, poiché il Ministro tedesco degli Esteri Frank Walter Steinmeier ha compiuto numerosi viaggi in Arabia Saudita e espresso più volte un parere favorevole sui buoni rapporti tra i due Paesi.

Altri media tedeschi hanno fatto eco al servizio di “Monitor”: Frankfurter Allgemeine
Zeitung
, Frankfurter Rundschau, Berliner Zeitung, Hamburger Abendblatt.

Ne ha parlato anche il canale russo in lingua inglese Sputnik News, con il titolo “La storia dell’11 settembre deve essere riscritta, per includervi il sostegno saudita dei terroristi”.

Vedi il servizio

www1.wdr.de/daserste/monitor/videos/video-die-hintermaenner-von–das-geheimnis-der–pages-100.html