Mentre le strutture di potere dell’Occidente e della NATO sono sempre più screditate e condannate nel mondo, queste stesse forze cercano di salvare il sistema mantenendo ed intensificando le tensioni. Benché tutti gli osservatori onesti riconoscano che l’Ucraina non può vincere la guerra contro la Russia, la scorsa settimana il primo ministro britannico Rishi Sunak ha compiuto un viaggio di pubbliche relazioni a Kiev, per promettere un sostegno sempre maggiore a Zelensky (foto). Allo stesso tempo, le autorità tedesche, finlandesi e svedesi hanno annunciato che i loro Paesi devono prepararsi ad una guerra con la Russia sul territorio europeo nei prossimi anni. Le elezioni a Taiwan sono state utilizzate, in particolare da Washington e Tokyo, per minacciare azioni militari e altre rappresaglie contro la Cina.
Nell’Asia sud-occidentale, non solo la brutale guerra a Gaza si sta intensificando, ma ora minaccia di estendersi al Mar Rosso, con gli Stati Uniti e il Regno Unito che hanno lanciato attacchi missilistici e di altro tipo totalmente sproporzionati contro gli Houthi nello Yemen. Un’espansione dell’azione militare agli Hezbollah e all’Iran potrebbe innescare l’esplosione dell’intera regione – ed oltre.
La spinta alla guerra e al conflitto, tuttavia, non procede incontrollata. Le nazioni della Maggioranza Globale, riunite intorno ai BRICS, stanno costruendo e rafforzando nuove istituzioni per soddisfare le loro esigenze comuni e reciproche. La denuncia legale, totalmente fondata, contro Israele per il genocidio a Gaza, presentata dal Sudafrica la scorsa settimana, è un esempio straordinario della leadership morale che Pretoria, con il sostegno di molti altri, ha assunto. Purtroppo, anche in questo caso “l’Occidente” si trova dalla parte sbagliata della storia, con la Germania che è arrivata a farsi parte terza nella causa a sostegno di Israele. Se gli Stati Uniti volessero, potrebbero fare pressione su Israele affinché accetti un cessate il fuoco in cambio degli ostaggi, come chiedono molti esponenti dell’opposizione israeliana, ma ciò non rientrerebbe nella politica di guerra permanente di Washington.
Dal 1° gennaio, sia l’Arabia Saudita che l’Iran, un tempo nemici, sono ufficialmente membri del BRICS Plus e ora hanno altre prospettive a cui guardare, piuttosto che essere usati come pedine geopolitiche nel “Grande Gioco”. Un altro nuovo membro del gruppo, l’Egitto, ha appena ricevuto il ministro degli Esteri cinese Wang Yi per una visita ufficiale. È stato firmato un accordo per un lavoro congiunto “sulla costruzione di alta qualità della Belt and Road per raggiungere vantaggi reciproci e risultati vantaggiosi per tutti a un livello superiore”. Inoltre, Pechino ha annunciato un’iniziativa strategica di vasta portata per rafforzare la cooperazione economica e commerciale con tutta l’Africa quest’anno.
L’Europa potrebbe decidere di unirsi a questa dinamica, invece di prepararsi alla guerra e imporre l’austerità alle popolazioni per sostenere un sistema finanziario in bancarotta senza speranza. Questo dovrebbe diventare il fulcro delle proteste di massa che sicuramente cresceranno nei prossimi mesi.