Bisognava aspettare il fallimento del Russiagate, perché finalmente Trump potesse chiamare Putin al telefono e conversare con lui un’ora e mezza il 3 maggio. Entrambi hanno definito la discussione molto produttiva. L’ultima volta si erano parlati durante uno scambio informale, il 1 dicembre 2018, durante il G20 di Buenos Aires, dopo che era stato annullato il loro vertice a seguito di forti pressioni su Trump (perfino accusato di essere un “traditore” e un “fantoccio di Putin”).

Dopo la telefonata, Trump ha pubblicato il seguente tweet: “Ho fatto una lunga e ottima conversazione col Presidente russo Putin. Come ho sempre detto, molto prima che iniziasse la caccia alle streghe, andare d’accordo con la Russia, la Cina e tutti gli altri è una buona cosa, non una cattiva cosa. Abbiamo discusso di commercio, Venezuela, Ucraina, Corea del Nord, controllo delle armi nucleari e perfino della ‘bufala russa’”.

La dichiarazione rilasciata dal Cremlino nota che sono stati discussi i rapporti bilaterali e, in particolare, la cooperazione economica, oltre alla necessità di sviluppare “rapporti commerciali e di investimento che vadano a beneficio di entrambi”. Entrambi si sono impegnati ad aumentare il dialogo bilaterale su un certo numero di temi. Putin ha informato Trump dei risultati principali del suo incontro a Vladivostok con il Presidente nordcoreano Kim Jong-un. Sul Venezuela, Putin si è pronunciato fermamente contro “le interferenze esterne negli affari interni del Paese e i tentativi di cambiare il governo di Caracas con la forza”.

Uno degli argomenti discussi sono le prospettive di avviare colloqui sul disarmo tra Stati Uniti, Russia e Cina. Parlando ai giornalisti alla Casa Bianca, Trump ha detto che si tratta di produrre meno attrezzature militari, eventualmente riducendo “la tremenda potenza di fuoco che abbiamo attualmente”. Ha aggiunto che Pechino “vorrebbe fare parte dell’accordo” e di aver sollevato la questione nel corso dei colloqui commerciali in corso con la Cina.

Stando alla portavoce per la stampa della Casa Bianca Sarah Sanders, il tema del disarmo riguarda il rinnovo e l’estensione del trattato START, che scade nel 2021. I due leader, ha detto “hanno discusso un accordo nucleare, sia nuovo che allargato, e la possibilità di includere la Cina”.

Su una nota più leggera, a Trump è stato chiesto se abbia sgridato il Presidente russo per le interferenze nelle elezioni americane, e Trump ha risposto che se ne è parlato di sfuggita e che Putin “ha sorriso quando ha detto la vicenda è iniziata come una montagna ed è finita come un topolino. Ma se lo aspettava, perché sapeva che non v’è stata alcuna collusione”.

Ora che si è tornati alla possibilità di una discussione aperta tra Donald Trump e Vladimir Putin e v’è la prospettiva di includere la Cina in questo processo, la situazione offre l’occasione di una cooperazione tra le principali potenze, per contrastare la corsa imperiale alla guerra e costruire il nuovo paradigma.