Il 29 aprile, la Corte Costituzionale tedesca (BVerfG) ha stabilito che la legge tedesca sulla protezione del clima (KSG) del 2019, che impone una riduzione delle emissioni di gas serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990 e stabilisce i modi per raggiungere tale obiettivo per settore in questo lasso di tempo, non è sufficiente. La legge, ha sostenuto la Corte, deve essere modificata entro il 31 dicembre 2022, per includere ulteriori quote di emissioni per settore oltre il 2030, al fine di evitare di “sovraccaricare” le prossime generazioni in modo da evitare future misure drastiche che violerebbero i loro diritti umani.
Tuttavia, la corte ignora le conseguenze paralizzanti che le misure drastiche per ridurre le emissioni di CO2 avranno per l’economia e quindi per i diritti delle generazioni attuali e future, basandosi solo sulle previsioni inaffidabili diffuse dai “soliti sospetti” dell’isteria globale sul clima.
In un’intervista pubblicata sul sito web Tichy’s Einblick il 9 luglio, Fritz Vahrenholt (foto), un ex assessore all’ambiente nel Senato di Amburgo e tra coloro che criticano l’isteria sul clima, solleva la questione se Gabriele Britz, la giudice costituzionale relatrice della sentenza, non sia in realtà di parte (e, implicitamente, se non avesse dovuto ricusarsi o essere esclusa dal caso) [https://www.tichyseinblick.de/video/interview/fritz-vahrenholt-klimaschutzurteil-bundesverfassungsgericht/].
Vahrenholt sottolinea il fatto che la Britz ha impiegato solo un anno per l’istruttoria e la sentenza, e che ha cercato testimonianze solo da associazioni e istituzioni ambientaliste, senza consultare le associazioni industriali, sindacali o altri gruppi sociali, anche se la causa ha un impatto significativo sull’economia, i posti di lavoro e la previdenza sociale.
“Ovviamente, il giudice Britz, cioè la moglie del verde Bastian Bergerhoff, non ha ritenuto necessario sentire voci critiche su questi scenari estremamente improbabili e irrealistici diffusi dall’Agenzia federale dell’ambiente, dall’Istituto di Potsdam per la ricerca sull’impatto climatico o dal Consiglio tedesco degli esperti ambientali”, afferma Vahrenholt su Tichy’s Einblick. “Ma se le fonti vengono selezionate in modo così unilaterale, ci si può chiedere se ci sia stato un pregiudizio da parte del giudice. E come ha fatto Bastian Bergerhoff a conoscere i passaggi centrali della decisione della Corte costituzionale federale cinque mesi prima della pubblicazione? O è accaduto il contrario: che Bastian Bergerhoff era l’ispiratore dei principi guida centrali?”
Il sito nota inoltre che “le somiglianze tra la sentenza e il testo del politico dei Verdi sono impressionanti”. Bergerhoff è membro del Consiglio di stato del partito dei Verdi in Assia ed è stato portavoce della sezione cittadina del partito dei Verdi dal 2008 al 2012 a Francoforte, dove ha anche guidato la lista del partito alle recenti elezioni locali.