Durante la visita di Vladimir Putin a Nuova Delhi, dal 3 al 5 dicembre, questi e il primo ministro indiano Narendra Modi (foto) hanno annunciato che i due giganti eurasiatici aumenteranno in modo significativo la cooperazione economica da qui al 2030, con accordi in molti settori strategici, tra cui l’energia nucleare, le tecnologie spaziali, gli investimenti industriali russi, la collaborazione sul corridoio di trasporto internazionale nord-sud, la rotta marittima settentrionale e altro ancora.
La Russia amplierà le forniture energetiche all’India e investirà nella produzione avanzata, mentre l’India aumenterà le esportazioni di prodotti farmaceutici, alimentari e beni di consumo. I reciproci mercati in entrambi i Paesi sono cresciuti in modo significativo e continueranno a farlo. L’obiettivo dichiarato nel comunicato finale è quello di superare i 100 miliardi di dollari di scambi commerciali entro il 2030. Il comunicato prevede anche lo sviluppo congiunto di “sistemi di regolamenti bilaterali attraverso l’uso delle valute nazionali, al fine di garantire il mantenimento ininterrotto del commercio bilaterale”. Già ora, il 90% delle transazioni tra i due Paesi viene condotto in valute nazionali. Sia Modi che Putin hanno tuttavia chiarito di non avere alcuna intenzione di creare una valuta BRICS o un’alternativa all’attuale sistema finanziario basato sul dollaro.
La cooperazione nel settore dell’energia nucleare è da tempo un punto di forza delle relazioni tra India e Russia e continuerà ad esserlo. Rosatom sta costruendo la più grande centrale nucleare dell’India a Kudankulam, con due unità già collegate alla rete e altre quattro in costruzione. Sono inoltre in corso discussioni su piccoli reattori modulari congiunti e centrali nucleari galleggianti, nonché su tecnologie nucleari da utilizzare in medicina e agricoltura.
Uno degli accordi più sorprendenti firmati dai due leader riguarda la cooperazione nel campo dello spazio. Esso include la produzione congiunta dell’avanzato motore a razzo semi-criogenico RD-191M della Russia e il trasferimento all’India dei diritti tecnologici al 100%. La dichiarazione finale accoglie con favore la partnership nell’uso dello spazio extra-atmosferico per scopi pacifici, compresi i programmi di volo spaziale umano, la navigazione satellitare e l’esplorazione planetaria.
Questa visita ha anche sottolineato la lungimiranza dell’ex primo ministro russo Yevgeny Primakov, che già nel 1998 aveva invocato un “triangolo strategico” Russia-India-Cina (RIC). Da allora, le relazioni tra Russia e Cina sono diventate molto più strette. Primakov vedeva già allora tale partnership come un nuovo tipo di associazione per superare gli ostacoli dell’ordine geopolitico mondiale. Talvolta definita “dottrina Primakov”, la R-I-C è poi diventata la base dei BRICS, che oggi rappresentano oltre la metà della popolazione mondiale.