Secondo un articolo di Politico, tutto ebbe inizio nel novembre 2021 alla Casa Bianca, quando Ursula von der Leyen si recò a Washington accompagnata dal suo capo di gabinetto Björn Seiber e un altro collaboratore, Fernando Andresen Guimaraes. Oltre a Biden, essi incontrarono il consigliere per la Sicurezza Nazionale Jake Sullivan e l’allora vice di quest’ultimo, Daleep Singh (https://www.politico.eu/article/europe-american-president-paradox-ursula-von-der-leyen/)
In questo ed altri incontri successivi fu elaborato un pacchetto di sanzioni da applicare nel caso che la Russia avesse invaso l’Ucraina. Il pacchetto fu tenuto segreto anche ai capi di stato e di governo dell’UE. Poi, quando Mosca ha lanciato la sua “operazione militare”, fu rapidamente tirato fuori e approvato quasi senza discussione.
L’articolo di Politico è appropriatamente intitolato “il presidente americano dell’Europa: il paradosso di Ursula von der Leyen” e sottolinea come la von der Leyen coordinasse tutte le decisioni politiche con l’amministrazione Biden, con la quale, nelle sue stesse parole, ha “una cooperazione intensa, fiduciosa e dettagliata”. Il suo approccio “potrebbe averla resa preziosa per la controparte sull’altra sponda dell’Atlantico. Ma quegli stessi attributi potrebbero averla alienata da alcuni colleghi a Bruxelles e in altre capitali europee”.