Il capo della diplomazia cinese Wang Yi ha scelto l’Europa come prima visita all’estero dopo lo scoppio della pandemia e l’Italia come prima tappa del tour europeo, che è durato dal 25 agosto al primo settembre e ha toccato, oltre all’Italia, l’Olanda, la Norvegia, la Francia e la Germania. Lo scopo principale della visita era quello di verificare la volontà di questi paesi di cooperare, sia individualmente che nell’ambito dell’UE, con la Cina nel combattere la pandemia e nella Belt and Road Initiative, o se invece essi capitoleranno alle pressioni dagli Stati Uniti, in particolare dal segretario di Stato Pompeo, per rompere con Pechino.
I leader cinesi sono anche ansiosi di vedere se la nuova Commissione UE, sotto la guida di Ursula von der Leyen, adotterà un approccio differente da quello del suo predecessore, che aveva classificato la Cina come avversario. Questo sembra improbabile, anche se gli Europei, pur contrastando l’ascesa della Cina, vogliono evitare la diplomazia alla Rambo proveniente da Washington.
È significativo che Wang abbia iniziato il suo tour in Italia, primo paese del G7 ad aver aderito formalmente alla Belt and Road Initiative nel marzo 2019. Quando il Coronavirus impazzava in Italia tra febbraio e marzo, la Cina si è mossa prontamente per fornire aiuti materiali e personale, ha ricordato Di Maio nella conferenza stampa congiunta con Wang. Questo sforzo comune ha avvicinato ancor più i due paesi, ha sottolineato Wang. Sfortunatamente, in un atto di scortesia, Conte non si è degnato di interrompere le vacanze per incontrare Wang, limitandosi ad una telefonata.
Diversamente da Conte, l’opportunista Macron ha ricevuto Wang il 28 agosto, prima ancora che l’ospite cinese incontrasse il collega francese Jean-Yves Le Drian. Il China Daily ha riferito che Wang ha fatto appello, tra le altre cose, al rafforzamento della cooperazione e del coordinamento “nella ricerca e sviluppo delle terapie e dei vaccini contro il Covid-19 e nella prevenzione di future pandemie” e nell’edificazione di una “sanità comune” per l’umanità.
La Germania è stata l’ultima tappa della visita di Wang. Un incontro con la cancelliera Merkel non era previsto, mentre il ministro degli Esteri Heiko Maas ha ricevuto pressioni dalla cosiddetta “Alleanza Interparlamentare sulla Cina”. Margarete Bause (Verdi), Gyde Jense (FDP) e Michael Brand (CDU) hanno firmato una lettera indirizzata a Maas in cui si chiedeva di torchiare Wang Yi sugli Uighuri e su Hong Kong.
Un tema centrale nei rapporti Cina-Europa è quello della tecnologia 5G e la cooperazione con Huawei. Una proposta ragionevole è stata formulata dall’economista Michele Geraci, esperto di Cina, in un’intervista con Formiche.net. Geraci propone che l’Unione Europea stili una politica comune sul 5G dopo aver fatto una seria valutazione dei vantaggi e degli svantaggi di tutti gli offerenti, compresi i rivali di Huawei. (Nella foto Michele Gearci al convegno su “L’Italia sulla Nuova Via della Seta” tenuto da MoviSol e Regione Lombardia a Milano nel marzo 2019).