Il 2023 si è chiuso in Germania con manifestazioni di protesta di dimensioni mai viste prima da parte degli agricoltori. I cortei di trattori hanno bloccato strade e autostrade da Nord a Sud, ricordando la stagione delle proteste che ha paralizzato l’Olanda. Il fermento in Germania potrebbe benissimo diffondersi nei Paesi vicini, sia a Est che a Ovest, dove la politica agricola imposta da Bruxelles minaccia l’esistenza di tante aziende agricole indipendenti.
La campagna in Germania è guidata principalmente dal movimento di agricoltori chiamato “La Campagna Crea Collegamenti” (LSV, Land Schafft Verbindung), che dissente dall’approccio debole degli organismi tradizionali di categoria. Come ha dichiarato il leader Anthony Lee al blogger indipendente March Friedrich il 27 dicembre, l’LSV non si accontenta di organizzare nuove manifestazioni e azioni solo per essere invitato all’ennesima, infruttuosa discussione con i rappresentanti del governo. La prossima ondata di proteste, a metà gennaio, sarà più forte, poiché è previsto che si uniranno altre categorie di lavoratori e le rivendicazioni si allargheranno oltre le tematiche strettamente agricole. L’LSV non intende ottenere semplici concessioni da Berlino, ha detto Lee, ma vuole le dimissioni dell’attuale governo, che sta perseguendo politiche che distruggono il Paese, le forniture energetiche e l’intera economia.
Le azioni di gennaio riguarderanno, ovviamente, la recente decisione del governo di cancellare i sussidi statali per il gasolio agricolo e di eliminare le agevolazioni fiscali per il bollo. Ma si rivolgeranno anche contro le decisioni della Commissione europea di ridurre drasticamente l’uso di fertilizzanti e pesticidi e chiederanno una revisione delle politiche di protezione del clima troppo ambiziose. L’LSV conta di ottenere una svolta storica con le prossime proteste, ha annunciato Lee, il che non è irrealistico, visti i sondaggi d’opinione pubblicati la scorsa settimana, che mostrano come il sostegno al governo sia crollato al 17%.
Le attività dell’LSV potrebbero allargarsi ad altri Paesi europei, come l’Olanda, dove il nuovo partito degli agricoltori BBB è entrato sia al Senato che al Parlamento nazionale. In Polonia e Slovacchia, la mobilitazione degli agricoltori ha contribuito alla vittoria elettorale dei partiti di opposizione. Gli elettori si aspettano che i nuovi governi rifiutino il decreto della Commissione UE che rende i prodotti agricoli ucraini esenti da dazi, inondando così i mercati europei di grano e altri prodotti a prezzi con cui altri Paesi non possono competere.
Grazie all’esenzione dai dazi doganali, nel 2023 l’Ucraina è diventata il terzo fornitore di grano dell’Unione Europea. La politica agricola sarà sicuramente un tema importante nella campagna elettorale per il nuovo Parlamento europeo a giugno. Inoltre, cresce l’opposizione al mantenimento delle sanzioni alla Russia, che hanno causato più danni alle economie dell’UE che a Mosca.