Di pari passo con la decisione di portare avanti il processo di militarizzazione, il G7 ha deciso un’escalation nella guerra economica contro Cina e Russia. Il 19 maggio, giorno di apertura del vertice di Hiroshima, il Tesoro americano ha annunciato 300 nuove sanzioni contro la Russia, molte delle quali relative a servizi finanziari, emesse “in coordinamento con il G7”, al fine di “degradare ulteriormente la Russia”. Dal canto suo l’Unione Europea sta per adottare l’undicesimo ciclo di sanzioni contro la Russia. La Commissione europea vuole includere misure punitive contro le aziende e i Paesi terzi che aggirino le sanzioni, in particolare esportando beni ad alta tecnologia con possibili usi militari, ma questo aspetto viene ancora contestato.
Ciò, per quanto riguarda le sanzioni formali. Ufficiosamente, è risaputo che Stati Uniti, Regno Unito e Unione Europea hanno esercitato ogni tipo di pressione e lanciato ogni tipo di minaccia ad altri Paesi affinché interrompano i loro rapporti con la Russia ed evitino la cooperazione con la Cina, in particolare per quanto riguarda la Nuova Via della Seta.
Eppure, come se il resto del mondo non fosse a conoscenza di queste tattiche, il G7 ha deciso di istituire una nuova “Commissione contro la coercizione economica”. L’obiettivo principale è la Cina, che è diventata leader mondiale in diverse tecnologie chiave.
Il Ministero degli Esteri cinese ha emesso una dichiarazione ufficiale di rimprovero al G7, affermando che gli Stati Uniti sono i responsabili della coercizione economica nel mondo, impegnandosi in “massicce sanzioni unilaterali e atti di interruzione delle catene industriali e di approvvigionamento”. La dichiarazione afferma giustamente che: “Sono finiti i giorni in cui una manciata di Paesi occidentali può semplicemente intromettersi volontariamente negli affari interni degli altri Paesi e manipolare gli affari globali”.