Alla riunione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU di mercoledì scorso, convocato per votare l’ennesima risoluzione contro la Siria proposta da Regno Unito, Francia e Stati Uniti, è emersa la verità: lo scopo della politica estera britannica è quello di distruggere ogni possibilità che Stati Uniti e Russia possano collaborare. E’ quanto ha dichiarato con forza l’inviato russo al Consiglio di Sicurezza dell’ONU, Vladimir Safronkov, rispondendo direttamente all’ambasciatore britannico Matthew Rycroft, che aveva appena denunciato la Russia per il suo sostegno a Bashar al Assad in Syria. Safronkov ha detto a Rycroft che sta cercando di sabotare gli sforzi di pace dell’inviato speciale dell’ONU in Siria Steffan De Mistura, e che cerca lo scontro al Consiglio di Sicurezza perché “avete paura che potremmo lavorare con gli Stati Uniti. Ci perdete il sonno.”
In effetti, il diplomatico russo ha evidenziato la natura malvagia del morente Impero britannico, che interviene nel tentativo di mettere l’est contro l’ovest, e tutti contro tutti, anche col rischio di provocare una guerra nucleare.

A Mosca, quello che i britannici temono di più ha preso forma giovedì 13 aprile, anche se con una misura piccola. Il Segretario di Stato Rex Tillerson ha incontrato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ed anche il Presidente Vladimir Putin. Alla conferenza stampa congiunta tenuta da Tillerson e Lavrov (vedi foto), è stato annunciata la costituzione di un “gruppo di lavoro” tra le due nazioni, composto da inviati designati da Russia e Stati Uniti. Il mandato è affrontare questioni minori, viste le molte differenze, ma il processo di consultazione è in corso.

Lavrov ha detto che le due nazioni condividono una “responsabilità speciale” e strategica per il mondo.

Tillerson ha detto che gli incontri a Mosca “rappresentano una continuazione delle nostre comunicazioni, discussioni e del dialogo iniziato a Bonn” [al vertice G20 in febbraio.]

Entrambi hanno sottolineato le differenze che restano sulla Siria. Ma Lavrov ha riferito che con il Presidente Putin è stato discusso di tornare al memorandum sulla riduzione del conflitto, date certe condizioni.

Al contempo esperti a livello internazionale cominciano a denunciare le menzogne orchestrate dai britannici sul fatto che il governo siriano usi armi chimiche contro il suo popolo. In molti chiedono un’inchiesta sulle accuse contro la Siria, che hanno fornito il pretesto per l’attacco missilistico del 7 aprile alla base aerea di Shayrat in Siria. I britannici hanno già risposto che si opporranno a tale inchiesta.

Uno studio importante confuta il documento di quattro pagine della Casa Bianca che afferma falsamente che la Siria è colpevole di usare armi chimiche contro la propria popolazione. Theodore Postol, esperto di tecnologia e professore emerito al MIT, ha scritto una confutazione di 14 pagine del documento della Casa Bianca, in cui include immagini satellitari e analisi dettagliate. Afferma che “ritengo che possiamo dimostrare, senza ombra di dubbio, che il documento della Casa Bianca non fornisca alcuna prova che il governo americano sia effettivamente a conoscenza del fatto che il governo siriano sia stata la fonte dell’attacco chimico a Khan Shaykhun, in Siria, il 4 aprile 2017.” La confutazione di Postol sta ottenendo finalmente attenzione a livello internazionale.

Infine, nonostante i trucchi sporchi dei britannici, non solo è stata ristabilita una linea di comunicazione tra Russia e Stati Uniti, ma anche tra Cina e Stati Uniti. E’ importante che il Presidente cinese Xi Jinping e il Presidente Donald Trump si siano sentiti al telefono sulla pericolosa situazione in Corea del Nord, ed abbiano discusso anche di Siria.

Questi sono gli sviluppi importanti che hanno preceduto la storica conferenza internazionale dello Schiller Institute dal titolo “One Belt, One Road: la promessa di una nuova piattaforma economica per il mondo”, che si è tenuta a New York il 12 aprile.