In una dichiarazione della scorsa settimana, Helga Zepp-LaRouche si è occupata di ciò che ha definito il “nuovo choc alla Sputinik” impartito dalla Russia di Vladimir Putin, scrivendo: “In un contesto su scala transatlantica di opposizione isterica alla Russia e alla Cina concepibile soltanto come propaganda probellica, il Presidente russo Putin ha sganciato una metaforica bomba durante il suo discorso sullo stato dell’unione, ridefinendo l’equilibrio strategico planetario. Ha annunciato il possesso da parte delle forze armate russo di armamenti fondati su nuovi principii fisici, tra i quali missili intercontinentali capaci di viaggiare venti volte più velocemente del suono, con una grande manovrabilità…. Questi sistemi, che includono missili cruise a propulsione nucleare, droni acquatici e armi a raggio laser, sono la risposta della Russia alla disdetta unilaterale del Trattato ABM da parte degli Stati Uniti, avvenuta nell’anno 2002 e al varo del sistema antimissilistico americano a livello globale. Da allora, ogni negoziato si è arrestato davanti al ‘peggior sordo’. ‘Non ci hanno ascoltati. Ora ci ascolteranno!, ha sottolineato Putin”.

Helga Zepp-LaRouche ha continuato: “La risposta dei media e dei politici occidentali ha assunto i vari colori di uno spettro che va dai tentativi di ridicolizzare il nuovo arsenale russo in quanto impossibili tecnicamente o in quanto dichiarazione pre-elettorale, alla preoccupazione per la corsa al riarmo, come se questo non fosse già in atto da tempo, a causa dell’espansione della NATO verso Oriente.

“Queste risposte riflettono ancora una volta il fatto che i settari del dogma neoliberista riescono a vedere il mondo soltanto attraverso i loro occhiali geopolitici e sottostimano, ovviamente, le capacità militari e scientifiche della Russia, così come per anni hanno sottostimato la dinamica della Nuova Via della Seta innescata dalla Cina”.

Come sostiene Helga Zepp-LaRouche, la situazione strategica sta mutando rapidamente, con la concreta prospettiva di sviluppare buoni rapporti a livello internazionale, se avranno successo gli sforzi di liberarsi dal dogma geopolitico britannico e di dotarsi invece di un quadro di relazioni vocate al mutuo sviluppo (win-win) secondo quanto proposto dal Presidente cinese Xi Jinping con la Nuova Via della Seta (iniziativa Belt and Road). Un esempio sorprendente di questo potenziale è stato annunciato lo scorso martedì da alcuni funzionari sudcoreani dopo i colloqui con la controparte nordocoreana: la Corea del Nord offre il blocco del proprio programma nucleare e apertura a colloqui con gli Stati Uniti, uno sviluppo che, se ben perseguito, dimostra come la dinamica del Nuovo Paradigma si sta sostituendo all’approccio conflittuale degli occidentali del pensiero unico.

Seguite Helga Zepp-LaRouche questo giovedì alle ore 18 sul sito www.newparadigm.schillerinstitute.com per il consueto appuntamento sullo spirito della Nuova Via della Seta.