Mentre la Russia continua a demolire le infrastrutture vitali dell’Ucraina, il governo, presumibilmente su ordine dell’Occidente, continua a rifiutarsi di negoziare e insiste che combatterà fino all’ultimo uomo. I paesi membri della NATO, da parte loro, continuano a sbandierare che resteranno “al fianco degli ucraini” e li condurranno “alla vittoria”. Ma le scorte di armi si stanno esaurendo più velocemente di quanto il complesso militare industriale occidentale possa produrne di nuove. Ed è sempre più difficile, in particolare in Europa, chiedere alle popolazioni di accettare un forte calo del tenore di vita per “difendere la democrazia e la libertà” in Ucraina, quando le autorità di quel paese stanno ricorrendo a misure totalitarie sempre più drastiche.
Tutti i partiti di opposizione, come abbiamo riferito, sono stati sciolti, e tutti i media critici nei confronti del governo Zelensky sono stati chiusi. Alla faccia della libertà di espressione. Ora il regime sta intensificando l’attacco anche alla libertà di religione. Il 1° dicembre, nel suo discorso televisivo quotidiano, Zelensky ha annunciato che la Chiesa ortodossa ucraina (UOC) sarà bandita, il suo clero sarà sottoposto a sanzioni e le attività religiose in generale saranno sottoposte a controlli più severi. Già nel maggio scorso, l’UOC aveva ufficialmente rotto i legami con il Patriarcato di Mosca, ma ora è accusata di minacciare “l’indipendenza spirituale dell’Ucraina” a causa dei suoi legami con la Russia.
Il Centro Contro la Disinformazione (CCD) di Kiev, un ente del governo ucraino, ha difeso la mossa su Telegram, affermando che “l’Ucraina deve essere ripulita da tutto ciò che è russo e deve ripulire tutte le aree della vita in cui la Russia è penetrata”.
Questo concetto fascista di pulizia etnica è stato portato avanti dal segretario del Consiglio Nazionale di Sicurezza e Difesa (NSDC) da cui dipende il CCD, Oleksiy Danilov, durante un intervento lo stesso giorno al Forum sulla sicurezza di Kiev. I russi, ha detto, “sono solo barbari. E quando si dice che dovremmo sederci al tavolo con questi barbari e parlare di qualcosa, in genere penso che sia inappropriato…. Considero Hitler e Putin dei gemelli siamesi… sono persone simili”.
Facendo sfoggio della più vile ideologia sugli “untermenschen”, Danilov ha proseguito: “Noi siamo diversi, non abbiamo nulla a che fare con voi. Voi siete la Moscovia, siete dei ladri che hanno costantemente rubato la storia di qualcuno. Pretendete sempre qualcosa, ma non siete affatto degni che qualcuno al mondo comunichi con voi”.
Al Forum sulla sicurezza hanno partecipato, tra gli altri, il sottosegretario di Stato americano Victoria Nuland, il presidente dell’Assemblea parlamentare della NATO Joëlle Garriaud-Maylam, l’ambasciatore del Regno Unito in Ucraina Melinda Simmons e i generali statunitensi David Petraeus e Wesley Clark (entrambi in pensione). Tutti hanno giurato sostegno incondizionato a Kiev e, secondo le informazioni disponibili, nessuno di loro si è opposto alle dichiarazioni fasciste di Danilov o di altri.