L’ansia si è impadronita dei Democratici USA alla vigilia delle elezioni dell’8 novembre, che il partito del Presidente affronta con un elettorato sempre più scontento, a causa dell’incapacità dell’amministrazione Biden di risolvere i problemi che affliggono il paese. Mentre la strategia “anti-inflazione” (“transizione” climatica e stretta monetaria) ha permesso a Washington di esibire statistiche truccate, la realtà che le famiglie americane affrontano quotidianamente è ben diversa. L’aumento dei prezzi dei generi alimentari, dell’energia, degli affitti e dei mutui hanno costretto le famiglie a fare sacrifici pesanti, nella crescente preoccupazione che il Presidente non disponga della presenza mentale adatta ad affrontare la crisi.
I sondaggi sono unanimi nel prevedere un’“onda rossa” alle urne, che darà ai Repubblicani il controllo di entrambi i rami del Congresso per il biennio che condurrà alle Presidenziali del 2024.
Quel che è peggio per i Democratici è che nelle ultime due settimane hanno subìto diverse contestazioni pubbliche da parte di attivisti della LaRouche Organization (TLO) che hanno avuto grande risonanza nei media e hanno costretto ben trenta membri del gruppo Progressista al Congresso a smarcarsi dalla politica guerrafondaia del governo, con una lettera in cui invitavano il Presidente ad avviare colloqui di pace con Mosca sull’Ucraina. I trenta sono poi stati costretti a ritrattare, ma la pezza è stata peggiore del buco.
L’ultima contestazione in ordine di tempo è stata contro Barack Obama. L’ex Presidente stava tenendo un comizio a Detroit, quando gli attivisti di TLO, dal pubblico, gli hanno chiesto di rispondere alle accuse di aver sostenuto il cambiamento di regime a Kiev nel 2014, attraverso il “falco” Victoria Nuland (foto). Obama ha evitato la risposta trincerandosi dietro riferimenti a “complottismo” e a “disturbatori”, ma il video dello scambio, diventato virale, rende evidente a tutti che l’ex Presidente non era in grado di rispondere alle accuse di aver rovesciato un governo eletto democraticamente e di aver così legittimato le preoccupazioni di Mosca riguardo ai propri interessi di sicurezza nazionale. Attivisti di LTO sono intervenuti anche a contestare i sen. Elizabeth Warren e Ihlan Omar; quest’ultima è scoppiata a piangere quando è stata accusata di complicità nel finanziamento dei nazisti ucraini. Dell’intervento nei confronti di Alexandria Ocasio Cortez abbiamo parlato in precedenza.
Il sostegno alla guerra da parte del Partito Democratico è scivolato sempre più al centro della campagna elettorale. Il timore della dirigenza del partito è che un trionfo Repubblicano possa trasformarsi in un’aperta opposizione alla linea di sostegno militare quasi illimitato all’Ucraina. Il leader della minoranza Repubblicana alla Camera, Kevin McCarthy, ha messo la Casa Bianca sull’avviso: non ci saranno “assegni in bianco” per continuare a finanziare la guerra; mentre il deputato Paul Gosar, dell’Arizona, ha chiesto che gli USA lancino un’offensiva diplomatica per colloqui di pace e cessino l’invio di armi.